PROFESSIONISTI E USO DEL CONTO CORRENTE

Il Decreto legge 223/06 aveva introdotto, per i professionisti, l’obbligo di utilizzo del conto corrente bancario per lo svolgimento della propria attività. 
Tale conto non necessariamente doveva essere dedicato ma, al contrario, poteva essere utilizzato anche per la sfera privata (personale o familiare) del professionista.
Il D.L. aveva altresì introdotto, a carico dei professionisti, l’obbligo di incasso delle parcelle, superiori ad un determinato importo, attraverso strumenti tracciabili (assegni non trasferibili, bonifici e altre modalità di pagamento bancario o postale). 
A decorrere dal 25 giugno 2008 è stato soppresso tale vincolo: il Decreto legge 112/2008 è intervenuto, infatti, sulle modalità di incasso delle parcelle da parte dei professionisti e, di conseguenza, sulle regole di utilizzo del conto corrente da parte di questi. 
I professionisti, pertanto, possono, incassare le parcelle anche attraverso denaro contante, indipendentemente dall’importo della parcella emessa, ma comunque entro il limite di euro 2.500,00
Relativamente alle verifiche fiscali è importante evidenziare che l'Agenzia delle Entrate può richiedere al professionista la giustificazione dei propri movimenti finanziari e qualora quest'ultimo, non fosse in grado, magari a distanza di anni, di giustificarli potrebbe incorrere in pesanti sanzioni.
In particolare:
1) richiesta della giustificazione dei versamenti bancari.
In questo caso il professionista deve essere in grado di dimostrare che ad ogni incasso corrisponde l'emissione della parcella. 
In caso contrario per l'Agenzia delle Entrate i versamenti nel conto corrente, non giustificati, si presumono ricavi e anche soggetti a iva del 21%.
2) richiesta della giustificazione dei prelevamenti.
In questo caso scatta la presunzione che equipara i prelevamenti non documentati a pagamenti “in nero” che devono aver generato compensi non contabilizzati.
Appare, quindi, necessario che i professionisti separino (per esigenze di ordine) i conti correnti relativi all’attività da quelli personali; limitino il più possibile i prelievi per cassa o bancomat dai conti correnti; in ogni caso, annotino sempre (per memoria) il motivo del prelievo; usino il più possibile carte di credito o pago-bancomat, in modo da documentare con chiarezza le operazioni effettuate.


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