MANOVRA MONTI: LE PRIME INDISCREZIONI

Possibile aumento IRPEF e bonus 55% fino al 2014.
Stando alle indiscrezioni, nella bozza di manovra che approderà in CdM lunedì si profila un incremento delle aliquote del 41 e 43%.
Potrebbe esserci anche l’aumento delle aliquote IRPEF nella manovra che il Governo Monti discuterà in CdM lunedì mattina. Le indiscrezioni parlano di un incremento al 43 e 45% per gli attuali scaglioni del 41 e del 43%, ossia – rispettivamente – i redditi compresi fra 55mila e 75mila euro, e quelli oltre i 75mila euro: insomma, il 3,7% dei contribuenti IRPEF, pari a 1.525.000 persone fisiche. Da una misura di questo tipo, l’Erario potrebbe raccogliere poco più di un miliardo, anche se non è escluso che si decida di rimandare tutto alla legge delega sulla riforma tributaria.
Non è comunque la sola novità che si affaccia all’orizzonte del Fisco: l’Ansa ha infatti anticipato una possibile proroga fino al 2014 della detrazione IRES/IRPEF del 55% per gli interventi volti al risparmio energetico degli edifici, che varrebbe così anche nel prossimo trennio. Per le attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, sarebbe inoltre allo studio un apposito credito d’imposta, pari al 12% dei costi sostenuti per un totale di 1 milione di euro. La bozza di manovra prevederebbe poi una detrazione del 19% a beneficio delle persone fisiche che dichiarino più di 100mila euro e investano in start up oppure in fondi di venture capital: la detrazione massima sarebbe pari a 190mila euro, mentre l’investimento non deve superare il tetto del milione di euro, per una durata di tre anni.
Sul fronte del prelievo, non è affatto certo che la patrimoniale “leggera” sulle seconde e terze case ci sia, mentre prendono corpo l’alleggerimento dell’IRAP e l’introduzione di una tassa su beni di lusso e posti barca (ossia lo stazionamento in un porto turistico). Riguardo agli interventi sugli immobili, le indiscrezioni rilanciano la reintroduzione dell’ICI sulla prima casa (accompagnata da possibili detrazioni o agevolazioni in base al reddito) e un maggior gettito di 2 miliardi relativo all’incremento al 15-20% della percentuale di adeguamento delle rendite catastali. Secondo altre voci, tuttavia, la revisione secca e immediata degli estimi catastali potrebbe “slittare” a una legge delega. Quanto a un nuovo aumento dell’IVA, non dovrebbe scattare immediatamente, bensì essere vincolato all’attivazione della clausola di stabilità contenuta nella delega fiscale.
La bozza di manovra affronterebbe poi il capitolo liberalizzazioni, in particolare eliminando qualsiasi vincolo di orario per gli esercizi commerciali nonché gli attuali ostacoli all’apertura di nuovi negozi. Per agevolare le micro, piccole e medie imprese, il Governo vorrebbe anche garantire la concessione di aiuti fino a 2,5 milioni per singola azienda, attinti dal fondo di garanzia.
Un’autentica “scure” sembra invece abbattersi sulla sanità, con l’anticipo al prossimo anno del taglio di 2,5 miliardi sul Fondo sanitario nazionale, attualmente calendarizzato per il 2013. Entro quella data, anzi, i miliardi potrebbero addirittura salire a cinque. Quanto alla riforma previdenziale, fortemente osteggiata dai sindacati, si prefigurano l’estensione generalizzata del sistema contributivo pro rata (quindi anche nei confronti di coloro che, avendo cominciato a lavorare prima del 1978, beneficiano del sistema retributivo), l’aumento delle aliquote contributive per i lavoratori autonomi (ora ferme al 20-21%) e un innalzamento “accelerato” dell’età pensionabile per le lavoratrici private (arrivando a 65 anni nel 2016 o al massimo nel 2018).
Il pacchetto di misure varrebbe così 25 miliardi e non più 20
Fra le voci circolate in queste ore, c’è anche il presunto valore complessivo della manovra, che passerebbe da 20 a 25 miliardi. Dopo il varo in CdM di lunedì mattina, Monti illustrerà il pacchetto alla Camera (ore 16) e al Senato (ore 18). Fra oggi e domani, intanto, il Premier incaricato dovrà incontrare i leader dei vari schieramenti: questa mattina tocca al “terzo polo”, alle 12 sarà la volta del PDL e alle 21 del PD. “Andrò con grande apertura di spirito”, ha commentato il segretario del PDL Alfano, sottolineando però che la manovra “non è un provvedimento economico insapore e incolore come l’acqua, quindi noi vogliamo sapere quale sarà il suo colore e il suo sapore”. Domenica è previsto il colloquio con le parti sociali e gli enti locali.
Se la politica offre il suo appoggio più o meno prudente, con la Lega però sempre decisa a fare opposizione, qualche stoccata arriva dai sindacati, convinti che la manovra manchi di equità sociale.
Per avere certezze, bisognerà attendere ancora un paio di giorni.

Commenti