SPESOMETRO: COMUNICAZIONE PER OPERAZIONI ESTERE

Spesometro con rischio estero. Lo spesometro guarda oltre confine.
Gli acquisti con carte di credito, di debito e prepagate, secondo quanto stabilito dal provvedimento del l'Agenzia del 29 dicembre 2011, potrebbero, infatti, essere comunicati all'agenzia (e quindi all'anagrafe tributaria), non dai commercianti o da coloro che offrono ai consumatori finali un servizio, ma dagli operatori che gestiscono i mezzi di pagamento elettronico. Non è semplicemente uno spostamento dell'obbligo da un soggetto all'altro, ma una mossa che potrebbe aprire le carte anche su acquisti fatti all'estero o direttamente o magari via web. Anzi, è un intervento a effetti multipli: apre all'estero, ma oltre alle spese dei consumatori finali, attraverso il riepilogo dei Pos permette anche di mettere sotto controllo il volume d'affari degli esercizi attraverso le carte di credito.
I gestori dei mezzi di pagamento elettronico dovranno fornire all'agenzia delle Entrate tutti i movimenti non inferiori alla soglia fissata dalla legge, pari a 3.600 euro. E verosimilmente comunicheranno (e l'agenzia delle Entrate forse un po' ci conta) anche i dati per i movimenti effettuati oltre frontiera. Il tracciato per la comunicazione non dovrebbe infatti porre limiti insormontabili in questo senso.
Un'obiezione ci sarebbe, invece, nel fatto che la norma sullo spesometro, richiamata espressamente dal provvedimento del 29 dicembre scorso, riguarda esclusivamente le operazioni rilevanti ai fini Iva mentre quelle effettuate all'estero (quanto meno quelle B2C) non scontano mai il tributo italiano. Lo stesso articolo 21, comma 1-ter, del Dl 78/10, che ha istituito la nuova comunicazione, ne limita espressamente il contenuto alle operazioni che sono esonerate dallo spesometro ordinario in forza del comma 1-bis del medesimo articolo 21, cioè a quelle effettuate da operatori italiani nei confronti di consumatori finali che pagano con moneta elettronica.
A fronte di questo quadro normativo – che pare escludere gli acquisti esteri dalla comunicazione delle carte di credito – va però sottolineato che, nei fatti, gli intermediari finanziari potrebbero non possedere le informazioni necessarie per individuare il regime Iva delle spese pagate con carte di credito, il che li potrebbe indurre a comunicare al fisco tutti i movimenti sopra soglia, senza fare sottili distinzioni sull'assoggettamento o meno dell'operazione all'imposta e neppure sul fatto che l'acquirente sia un privato consumatore (il che comporterà una duplicazione visto che i commercianti inseriscono nello spesometro le vendite a soggetti Iva anche se pagate con le carte).
Se la segnalazione fosse stata lasciata in capo ai soggetti che hanno rapporti con il consumatore, quindi, le operazioni estere dei privati sarebbero state tralasciate posto che nessun onere dichiarativo può essere imposto a commercianti non residenti. L'aver trasferito l'obbligo ai gestori dei mezzi di pagamento elettronici comporterà invece una comunicazione a tappeto, che probabilmente includerà, come detto, anche operazioni oltreforntiera. Insomma una mossa accorta da parte del legislatore, più che una semplificazione per i commercianti. Gli intermediari finanziari, oltre alle operazioni superiori ai 3.600 euro, dovranno comunicare, come stabilito dal provvedimento del 29 dicembre 2011, anche i dati degli esercizi convenzionati in cui hanno installato un apparecchio Pos. I due adempimenti non sono però collegati, l'elenco dei Pos infatti va comunicato anche in assenza di operazioni tracciate sopra alla soglia di 3.600 euro.
Va precisato che in automatico il fisco riceverà questi dati già a partire dal secondo semestre 2011 (dal 6 luglio al 31 dicembre). Quindi, chi nelle vacanze di Natale ha fatto un uso "allegro" della carta di credito fuori dai confini, convinto di sfuggire alle strette dello spesometro, potrebbe aver fatto un calcolo sbagliato.
LE NORME
L'articolo 21, comma 1-bis, del Dl 78/10 esonera da spesometro le operazioni verso privati consumatori che hanno pagato con carte di credito, di debito e prepagate emesse da banche e intermediari italiani; il comma 1-ter obbliga gli intermediari emittenti le carte a comunicare le operazioni indicate nel precedente comma 1-bis. Il provvedimento del direttore delle Entrate del 29 dicembre 2011 ha approvato la comunicazione per i movimenti con carte di credito, che andrà inviata dalle banche entro il 30 aprile 2012 relativamente alle operazioni dal 6 luglio al 31 dicembre 2011
ACQUISTI ALL'ESTERO
Il contenuto dello spesometro delle carte di credito coincide con quello della comunicazione ordinaria (solo operazioni in ambito Iva): gli acquisti effettuati all'estero da privati consumatori dovrebbero dunque essere esclusi in quanto operazioni extra Iva. I gestori di carte di credito non sono generalmente in possesso di informazioni sul regime Iva delle operazioni sottostanti ai pagamenti, sicché è immaginabile che verranno trasmesse anche le spese all'estero, come pure quelle effettuate da soggetti Iva (già rilevati dai commercianti)
COMUNICAZIONE DEI POS
Nello spesometro delle carte di credito dovrà inoltre essere riportato l'elenco degli esercenti associati al sistema di pagamento ovvero con i quali la banca ha stipulato un contratto di installazione e utilizzo di dispositivi Pos.
Fonte: il sole 24 ore

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