ESTRAZIONE DEI REVISORI NEI COMUNI: ANCORA CHIARIMENTI SULL'INVIO DELLA DOMANDA

Il Consigliere del CNDCEC cerca di dissipare i dubbi prima dell’arrivo del Decreto ministeriale
Prima l’emendamento al Milleproroghe, che disponeva la proroga di 9 mesi dell’entrata in vigore del nuovo sistema di nomina dei revisori degli enti locali. Poi, l’indiscrezione relativa all’arrivo, a breve, del decreto attuativo previsto dal DL n. 138/2011, convertito nella L. 148/2011, chiamato a stabilire i criteri per l’inclusione nell’elenco da cui verranno estratti a sorte i revisori e, di fatto, a dare il via libera al nuovo sistema. Provvedimenti che hanno generato incertezza tra gli interessati a diventare revisori degli enti locali. Incertezza relativa soprattutto alla richiesta che questi ultimi dovranno inviare ai Comuni prima dell’emanazione del decreto attuativo, così come disposto dalla manovra di agosto. Sulla questione è intervenuto, negli ultimi giorni, Giosuè Boldrini. Ma, a giudicare dalle richieste di ulteriori chiarimenti pervenute alla redazione di Eutekne.info, permangono ancora molti dubbi, che abbiamo affrontato proprio con il Consigliere del CNDCEC con delega agli enti locali.
Consigliere Boldrini, cosa dovrà contenere la richiesta da inviare agli enti locali? Bisogna inviarne tre, una per ogni fascia di appartenenza, oppure ne basta una, valida per tutti i Comuni a prescindere dalle fasce? 
“Intanto, occorre precisare che, non essendo ancora disponibile il decreto del Ministero dell’Interno, le mie risposte si basano solo su anticipazioni ottenute da fonti ministeriali. Detto questo, ritengo sufficiente indicare nella richiesta Ordine di appartenenza e numero di iscrizione all’Albo, generalità del richiedente e la domanda di divenire revisore dell’ente. È irrilevante il fatto che l’ente cui si fa richiesta non abbia il collegio sindacale in scadenza; così come è altrettanto irrilevante la fascia di appartenenza del Comune. La richiesta inviata ad un Comune della terza fascia sarà valida anche per i Comuni di prima e seconda. È importante, però, che la richiesta venga inviata ad un Comune appartenente alla propria Regione di residenza, perché l’elenco verrà costituito su base regionale”.
Altro chiarimento: le domande possono essere inviate anche via fax? E a quale data si risale per l’avvenuto invio?
“No, la domanda va inviata all’ente locale per raccomandata a/r oppure tramite posta elettronica certificata. Riguardo alla data, è opportuno che la domanda sia stata inviata dopo l’entrata in vigore della nuova disposizione, onde evitare che possa non essere considerata valida”.
L’obbligo di inviare la richiesta prima dell’arrivo del decreto non le è sembrato solo un adempimento ulteriore per i colleghi che, in questi giorni, sono stati costretti a precipitarsi per inviare la raccomandata? 
“Sono completamente d’accordo. Questa critica, però, andrebbe fatta alla manovra di agosto che ha introdotto il nuovo sistema di estrazione dei revisori, prevedendo che la richiesta venisse inviata prima dell’arrivo del decreto attuativo. Si tratta di un’esigenza di puro carattere formale di cui, però, il Ministero non poteva non tener conto”.
Stando alle indiscrezioni relative al contenuto del decreto attuativo, pare che siano state apportate modifiche ai criteri per poter far parte dell’elenco da cui estrarre i nomi: meno peso all’anzianità di iscrizione all’Albo. Potrebbe essere una previsione che favorisce i giovani? 
“Ho molti dubbi al riguardo. Capisco lo sforzo di voler andare in questa direzione, ma l’estrazione a sorte potrebbe essere un fattore disincentivante per i giovani che vogliono specializzarsi in questo settore. Perché potrebbe capitarti, ad esempio, di studiare questa materia per molti anni, ma non essere mai estratto. Un fattore che, però, potrebbe essere controbilanciato dal fatto che, oltre all’attività di revisione, negli enti locali si può svolgere anche attività di consulenza, considerando il nuovo sistema contabile e di bilancio, che prevede la contabilità economico-patrimoniale e il bilancio consolidato sia per l’ente che per le sue partecipate”.
La prossima entrata in vigore del Milleproroghe non creerà un problema di natura interpretativa rispetto al decreto ministeriale, dato che l’art. 29, comma 11-bis, del Ddl. C4865 di conversione del DL 216/2011 prevede letteralmente che il nuovo sistema di nomina abbia effetto dal 17 giugno 2012? 
“Probabilmente sì. Ma credo che gli enti locali che si troveranno a rinnovare l’organo di revisione prima di quella data utilizzeranno prevalentemente il nuovo sistema, indirizzati dal Ministero dell’Interno, che interpreta la proroga come termine massimo per la modifica dei criteri di nomina. Ad ogni modo, ritengo che si tratti di problemi più di carattere teorico che pratico. Anche perché, prima che il Ministero valuti i requisiti di chi ha fatto richiesta e predisponga l’elenco, con ogni probabilità, si arriverà comunque al mese di giugno”.
Fonte: Eutekne autore Savino Gallo

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