INDAGINI SUI CONTI CORRENTI NEL RISPETTO DELLE GARANZIE

L’Agenzia delle Entrate tranquillizza i contribuenti. Le comunicazioni avranno a oggetto la sintesi delle movimentazioni.
L’Audizione
Come si saprà, le banche e gli altri operatori del settore creditizio, in forza dell’art. 11 del D.L. “Salva Italia”, sono tenute a trasmettere all’Anagrafe tributaria tutte le operazioni concernenti le movimentazioni finanziarie sui conti dei singoli contribuenti. Ma, in concreto, con quali modalità verranno utilizzati i dati così raccolti?
Lo ha spiegato Attilio Befera nel corso di un’audizione tenutasi di recente presso la Commissione Finanze della Camera, nella quale il numero uno delle Entrate ha riferito sul contrasto all’evasione e, quindi, sui risultati raggiunti nell’anno appena trascorso. 
Saldi e totale. 
Le comunicazioni delle movimentazioni finanziarie non potranno costituire l'oggetto diretto dell'attività di accertamento. Serviranno, infatti, per indirizzare i controlli preventivi. Questo, il chiarimento offerto da Attilio Befera. Si è, inoltre, appreso che il provvedimento direttoriale che dovrà individuare tempi e modalità delle comunicazioni, attualmente in fase di elaborazione, disporrà l’invio della sola sintesi dei movimenti, ovvero i saldi e il totale "dare e avere" delle movimentazioni stesse. 
Gestione dei dati. 
Successivamente alla trasmissione, i dati raccolti saranno utilizzati a livello centrale e all'esclusivo fine - afferma il documento presentato da Befera in Commissione - di “individuare posizioni a più alto rischio di evasione da segnalare alle strutture operative per i necessari controlli”. Di conseguenza, gli Uffici periferici avranno accesso ai dati solamente in un secondo momento, ossia dopo che sia attivato il controllo, “seguendo le ordinarie procedure vigenti ormai da molti anni”. 
Contribuenti a rischio evasione. 
A quanto sembra, quindi, l’acquisizione da parte del Fisco delle informazioni relative ai nostri conti correnti non si tradurrà, automaticamente, in presunzioni di maggiore reddito o di maggiori ricavi e compensi. In altre parole, le informazioni finanziarie, una volta raccolte, diventeranno “fonte d’ispirazione” per individuare i soli contribuenti, a più alto rischio di evasione, ed è solo nei confronti di questi che si provvederà ad attivare le indagini finanziarie vere e proprie, ovviamente, nel rispetto di tutte le procedure all’uopo previste dalla legge. 
Il redditometro. 
Si segnala, infine, che il direttore dell’Agenzia delle Entrate, sempre in sede di audizione, ha annunciato l’arrivo di un nuovo redditometro, entro il primo semestre dell’anno. Il medesimo ha, altresì, reso noto che nel 2011 sono stati recuperati dagli organi a ciò preposti, ben 11,5 mld, frutto di 700 mila accertamenti ai fini delle imposte dirette, 300 mila su materia di registro e un milione sulle dichiarazioni dei redditi.
Fonte: Redazione Fiscal Focus

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