I controlli della Guardia di Finanza sull’antiriciclaggio

Lo scorso 19 marzo, la Guardia di Finanza ha emanato un’apposita circolare (n. 83607) per annunciare nuovi controlli sul comparto dei soggetti destinatari della normativa antiriciclaggio ex DLgs. 231/2007. Attività ispettive che riguarderanno soprattutto gli studi professionali, come previsto dall’allegato 6 della circolare stessa (si veda “Check list della GdF per le ispezioni antiriciclaggio negli studi” del 24 aprile 2012).
Si tratta dunque di un documento “interno”, redatto dal Comando generale a favore delle parti, e attraverso il quale vengono concretamente evidenziate le modalità con cui si svolgeranno le verifiche negli studi. Per l’anno 2012, peraltro, sono stati annunciati circa 150 controlli.
A livello pratico, è bene porre attenzione a tre aspetti della normativa antiriciclaggio. In primis, l’adeguata verifica della clientela: l’art. 23 della normativa impone l’adeguata verifica pena l’impossibilità di eseguire la prestazione, benché al riguardo non esistano sanzioni specifiche.
In seconda battuta, occorre focalizzarsi sul Registro antiriciclaggio, sia cartaceo sia informatico, che invece risulta assoggettato a sanzioni rilevanti sia in caso di mancata tenuta, sia in caso di omessa o ritardata registrazione.
Da ultimo, è opportuno stare attenti alle registrazioni contabili di fatture o altre movimentazioni in contanti oltre la soglia dei 1.000 euro: tale circostanza, infatti, comporta per il registrante (e quindi per il professionista) sanzioni di 3.000 euro al minimo, non oggetto di oblazione.
Fonte: Eutekne

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