IN MEDIA IL PRELIEVO IMU SULL'ABITAZIONE PRINCIPALE SARA' PARI A 235 EURO

Nel question time di ieri, il Viceministro all’Economia Grilli ha difeso l’imposta, parlando di gettito di 3,4 miliardi, a fronte dei circa 3 dell’ICI
L’impatto dell’IMU sulla prima casa sarà modesto: poco più alto di quello della “vecchia” ICI. La difesa dell’imposta, mentre non si arrestano le polemiche politiche sulla necessità di una rapida marcia indietro, è stata affidata al Viceministro all’Economia, Vittorio Grilli, che, durante il question time che si è svolto ieri a Montecitorio, ha “snocciolato” alcune cifre.
La media del prelievo IMU per la prima casa – ha spiegato innanzitutto Grilli – è di circa 235 euro. Su circa 19,2 milioni di immobili, poi, 14,6 milioni genereranno IMU e circa 4,6 milioni saranno esenti da tassazione per effetto dell’incidenza delle detrazioni. Ma non si potrebbe, almeno, evitare l’imposizione sulla prima casa? Un’esenzione dell’abitazione principale dall’imposta – ha risposto Grilli – “determinerebbe la concentrazione del prelievo sulle seconde o ulteriori case, e sugli immobili ad uso non abitativo”.
E, ad avviso del Viceministro, non ci sarebbe nessun allarme: “Il gettito complessivo stimato derivante dall’IMU sulla prima casa è di circa 3,4 miliardi di euro, sostanzialmente equivalente a quello dell’ICI sull’abitazione principale (circa 3 miliardi di euro)”.
In riferimento, invece alle motivazioni alla base della scelta del Governo, ha ricordato che nel 2008 è stata decisa l’esenzione dell’imposta sulla prima casa e che “questa scelta ha determinato una singolarità del sistema tributario italiano rispetto a quello di altri Stati. In molti, in verità, è previsto un trattamento preferenziale a favore dell’acquisto ovvero della locazione della prima casa; in nessuno dei principali Paesi OCSE, però, vige una completa esenzione da fiscalità dell’abitazione principale”.
In base ai dati presentati da Grilli, infatti, l’Italia è il Paese con la più bassa tassazione della proprietà immobiliare tra i principali Paesi OCSE. Dai dati emerge che il prelievo immobiliare, nel nostro Paese, è assai inferiore rispetto ai principali Paesi avanzati. Escludendosi le imposte sui trasferimenti immobiliari ed altre imposte straordinarie – ha ancora precisato il Viceministro – nel 2009 l’incidenza del prelievo sugli immobili è risultato pari a circa lo 0,6% del PIL, a fronte di una media OCSE di circa l’1,1%. Valori superiori si rilevano per la Francia (2,4%), il Regno Unito (3,5%), il Canada e gli Stati Uniti (circa 3%), il Giappone (2,1%). Nel confronto con i principali Paesi OCSE, poi, l’Italia ha la più alta quota di ricchezza investita in abitazioni di residenza (circa 70% del totale degli investimenti mobiliari e immobiliari).
“La tassazione della prima casa, pur con le mitigazioni stabilite dalla disciplina IMU – ha detto ancora Grilli – esprime poi attuazione di uno dei cardini del federalismo. Il gettito che ne deriva a livello locale è destinato alla copertura degli oneri per servizi indivisibili, di cui usufruisce in primo luogo chi, con l’abitazione principale, risiede in un determinato Comune”.
Nel corso del question time, Grilli ha anche dell’IVA sulla TIA, assicurando che “il problema non si ripresenterà in futuro: l’art. 14 del DL 201/2011 ha abrogato, a decorrere dal 1° gennaio 2013, i prelievi su sui rifiuti attualmente in vigore e ha istituito il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, destinato a coprire i costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani avviati allo smaltimento”. Inoltre, il Governo “sta approfondendo i diversi aspetti della questione” relativa ai rapporti pregressi e alle istanze di rimborso dell’IVA già versata per trovare, “nel più breve tempo possibile, la soluzione più appropriata”.
Infine, un chiarimento sugli intendimenti relativi alla stipula di un accordo con la Confederazione Elvetica per introdurre un meccanismo di prelievo da applicare ai cittadini italiani non residenti in Svizzera che vi detengano capitali o beni patrimoniali. “Prima di aprire un tavolo con la Svizzera – ha risposto Grilli – volevamo regolare alcune questioni importanti sui frontalieri. Oggi questo è stato fatto”.
Aperto un dialogo tra Italia e Svizzera su temi finanziari e fiscali
Il riferimento è al colloquio bilaterale svoltosi ieri, nel corso del quale si è discusso del modello di convenzione sulla regolarizzazione dei valori patrimoniali detenuti in Svizzera da contribuenti non residenti e sull’introduzione di un’imposta alla fonte sui futuri redditi da capitale. Le discussioni hanno riguardato anche l’accesso ai mercati finanziari, le black list esistenti, la revisione della Convenzione bilaterale per evitare le doppie imposizioni (anche con riferimento allo scambio di informazioni) e l’accordo relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri. Le parti hanno convenuto l’istituzione di un gruppo di pilotaggio che lavori per risolvere le questioni pendenti menzionate e che si riunirà per la prima volta il 24 maggio 2012.
Fonte: Eutekne autore Michela DAMASCO

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