Scadenze del 16 giugno, anche l’ANC chiede di ufficializzare la proroga

L’Associazione invita il Governo a rinviare anche il pagamento dell’IMU, su cui i chiarimenti sono arrivati «notevolmente in ritardo»
Anche l’Associazione Nazionale Commercialisti chiede, tramite un comunicato stampa, che venga ufficializzata nel più breve tempo possibile la proroga delle scadenze per i versamenti di saldo 2011 e acconto 2012 delle imposte sul reddito per i contribuenti soggetti agli studi di settore. Come noto, il termine ultimo per i versamenti è fissato al 16 giugno (quindi il 18, perché il 16 cade di sabato), ma non essendo ancora arrivato il software per gli studi di settore, si sarebbe deciso di rinviare la scadenza al 9 luglio.
Un condizionale d’obbligo, perché il provvedimento, già ampiamente annunciato da qualche settimana, non è ancora stato ratificato da un DPCM, al punto che anche il Presidente del CNDCEC, Claudio Siciliotti, intervenuto sulla questione la scorsa settimana, aveva chiesto di formalizzare la proroga, “ponendo fine al perdurante clima di incertezza”.
Parole a cui fanno eco quelle del Presidente dell’ANC, Marco Cuchel, che sottolinea come l’incertezza stia creando non pochi problemi a chi si accinge ad affrontare questi adempimenti: “È ormai dal 20 maggio – spiega Cuchel – che questo decreto sembra essere alla firma e sinceramente non riusciamo a capire perché non sia ancora arrivato. Ai professionisti preme avere delle certezze. Anche a noi piacerebbe poter programmare il lavoro avendo un orizzonte temporale certo, e rassicurare non solo i clienti, ma anche le nostre famiglie. Ma quando gli strumenti per lavorare non sono disponibili, non possiamo che alzare le braccia anche noi e attendere la formalizzazione della decisione di chi ha l’ultima parola”.
Incertezza che, tra provvedimenti di modifica e disposizioni dell’ultima ora, riguarda anche l’introduzione dell’IMU. Ecco perché l’associazione sindacale chiede che nel decreto che dovrebbe sancire la proroga delle scadenze dei versamenti di saldi 2011 e acconti 2012 dell’imposta sul reddito, venga ricompreso anche il rinvio dei termini per il pagamento dell’Imposta Municipale Unica: “Io credo – aggiunge Cuchel – che tutte queste novità non siano ancora state digerite dai contribuenti, che solo in questi giorni si stanno rendendo conto del nuovo adempimento. Perché, anche con riguardo all’IMU, i chiarimenti su nuovo F24, rateizzazioni e quant’altro sono arrivati notevolmente in ritardo”.
L’ultima parte del comunicato diramato dall’ANC riguarda, invece, il terremoto che ha colpito (e sta continuando a danneggiare) Emilia e bassa Lombardia. Come noto, la scorsa settimana il Dipartimento delle Finanze ha pubblicato lo schema di decreto del Ministero dell’Economia che ufficializza la sospensione dei termini per l’adempimento degli obblighi tributari nei Comuni delle Province di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia e Rovigo. Secondo l’associazione, però, quel decreto non è sufficiente per andare incontro alle difficoltà che, in questo momento, i contribuenti sono costretti a vivere: “Crediamo – continua Cuchel – che meritassero maggiore attenzione non solo gli adempimenti tributari, ma anche quelli di carattere civilistico e amministrativo, come ad esempio tutti gli adempimenti telematici relativi al deposito dei bilanci e le comunicazioni operate tramite la procedura Comunica. Alcune aziende, ad esempio, non sono riuscite a depositare entro il termine previsto (il 30 maggio scorso, ndr) i bilanci presso le Camere di Commercio e adesso si trovano nella paradossale situazione di poter subire anche delle sanzioni per non aver rispettato le scadenze. Per questo motivo, quei contribuenti dovrebbero poter usufruire di una sospensione più ampia”.
Su questo tema, però, c’è anche un’altra questione che preoccupa Cuchel: “Stando al testo del decreto – continua il Presidente dell’ANC – sembrerebbe che possano usufruire della sospensione solo i contribuenti residenti e le aziende che abbiano la sede legale o operativa nel territorio di uno dei Comuni colpiti dal sisma. Nulla si dice, dunque, in merito a quei contribuenti che, pur non avendo residenza o sede legale in quelle zone, si affidano ad un professionista che ha invece il suo studio professionale in uno di quei Comuni. Cosa accade in quel caso? Se il professionista ha subito dei danni al proprio studio e non ha potuto onorare le scadenze, i suoi clienti saranno passibili di sanzione? Io credo che, nel caso in cui si accerti che lo studio professionale è inagibile, i clienti di quello studio dovrebbero poter usufruire della sospensione, a prescindere dalla loro residenza. In caso contrario, li si costringerà a cambiare professionista, facendo un danno non solo a quest’ultimo, ma anche ai clienti che con lui avevano instaurato un rapporto fiduciario”.
Fonte: Savino GALLO    Marco Cuchel

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