Conguaglio IMU con doppio conteggio

Devono essere analizzati regolamenti e delibere dei Comuni per calcolare correttamente l’imposta dovuta
Entro il 17 dicembre 2012 deve essere versato il saldo IMU, che va calcolato a saldo dell’imposta complessivamente dovuta per l’intero anno con conguaglio sulla prima rata.
In via generale, si ricorda che il versamento dell’acconto dell’IMU per l’anno 2012 doveva essere effettuato, entro il 18 giugno 2012, senza applicazione di sanzioni ed interessi, in misura pari al 50% dell’importo ottenuto applicando le aliquote di base (0,4% per l’abitazione principale e relative pertinenze e 0,76% per gli altri immobili) e le detrazioni previste (200 euro per l’abitazione principale più 50 euro per ogni figlio di età inferiore ai 26 anni). Pertanto, mentre per il calcolo dell’acconto IMU sono state applicate le aliquote e la detrazione di base, per il versamento del saldo di dicembre i contribuenti dovranno monitorare attentamente i regolamenti e le delibere definitivamente assunte dai singoli Comuni (si ricorda, infatti, che i Comuni avevano tempo fino al 31 ottobre 2012 per approvare o modificare il proprio regolamento, e deliberare in relazione alle aliquote e alla detrazione del tributo).
I versamenti dell’IMU sono effettuati utilizzando il modello F24. In aggiunta al modello F24, dal 1° dicembre 2012 potrebbe essere possibile provvedere al versamento mediante l’utilizzo del bollettino postale, ma ad oggi non è stato ancora approvato.
L’art. 13 comma 11 del DL 201/2011 stabilisce che è riservata allo Stato la quota pari al 50% dell’IMU calcolata applicando alla base imponibile degli immobili l’aliquota di base dello 0,76% (nessuna quota dell’IMU spetta invece allo Stato per le abitazioni principali e le relative pertinenze, per i fabbricati rurali a uso strumentale di cui all’art. 9 comma 3-bis del DL 557/93, conv. L. 133/94, per gli immobili posseduti dai Comuni nel loro territorio e per gli immobili delle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazioni principali dai soci assegnatari nonché per gli alloggi assegnati dagli IACP).
La quota di imposta che deve essere destinata allo Stato va versata contestualmente all’IMU.
È evidente che, per tutti gli immobili per i quali sussiste la riserva di gettito a favore dello Stato, i contribuenti dovranno effettuare un duplice calcolo e un duplice versamento per le quote di rispettiva spettanza del Comune e dello Stato.
Gli interessi e le sanzioni da versare in seguito all’accertamento, invece, spettano interamente all’ente locale (lo si evince anche dai codici tributo).
Con la quota statale il calcolo è doppio
Si ipotizzi un’unità immobiliare accatastata in A/4, adibita a “seconda casa” con relativo box pertinenziale.
L’imposta dovuta per l’anno 2012 è versata in due rate.
La prima rata (entro il 18 giugno 2012), senza applicazione di sanzioni ed interessi, in misura pari al 50% dell’importo ottenuto applicando l’aliquota di base (0,76% per gli immobili che non sono destinati ad abitazione principale), la seconda rata a saldo dell’imposta complessivamente dovuta per l’intero anno con conguaglio sulla prima rata.
Per tali immobili sarà necessario calcolare distintamente la quota dell’IMU destinata allo Stato (pari alla metà quota dell’importo calcolato applicando alla base imponibile l’aliquota di base) e la quota destinata al Comune.
Rendita catastale abitazione rivalutata: 850 euro;
Base imponibile IMU: 850 euro * 160 = 136.000 euro;
Rendita catastale box rivalutata: 120 euro;
Base imponibile IMU: 120 euro * 160 = 19.200 euro;
Base imponibile IMU totale: 136.000 euro + 19.200 euro = 155.200 euro.
Calcolo dell’acconto IMU da versare per l’anno 2012 (aliquota di base 0,76%): 155.200 euro * 0,76% = 1.179,52 euro : 2 = 589,76 euro di cui:
- 294,88 euro per la quota statale (arrotondato a 295 euro);
- 294,88 euro per la quota comunale (arrotondato a 295 euro).
Si supponga che il Comune abbia deliberato per le “seconde case” l’aliquota massima dell’1,06%.
L’IMU dovuta per l’anno 2012 è pari a: 155.200 euro * 1,06% = 1.645,12 euro di cui:
- 589,76 euro da destinare allo Stato (294,88 euro * 2);
- 1.055,36 euro da destinare al Comune.
In sede di versamento del saldo IMU, quindi, dovranno essere versati:
- 295 euro per la quota Stato (589,76 euro – 295,00 euro arrotondato all’unità di euro) (codice tributo 3919);
- 760 euro per la quota Comune (1.055,36 euro – 295,00 euro, arrotondato all’unità di euro) (codice tributo 3918).
Fonte: Eutekne autore Arianna Zeni

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