Comunicazione beni ai soci: profumo di proroga a settembre 2013

Possibile proroga per la comunicazione dei beni concessi in utilizzo ai soci, il cui invio a oggi è previsto per il prossimo 2 aprile 2013. 
L’ Agenzia delle Entrate starebbe ragionando, al fine anche del più ampio obiettivo di introdurre delle semplificazioni per gli operatori, nel senso di uno slittamento della scadenza . 
Sul possibile rinvio le ipotesi sono diverse: una soluzione potrebbe essere la proroga al 30 settembre 2013, e addirittura la sua inclusione in Unico. 
Il pacchetto dei modelli Unico 2013 sono già stati pubblicati in via definitiva, ma se la comunicazione dei beni ai soci dovesse essere inclusa in quelli 2014, a regime l'adempimento avrebbe comunque come termine "naturale" il 30 settembre. 
La proroga sarà accolta con sollievo dagli operatori, anche perché resta da risolvere la divergenza tra la norma istitutiva dell’obbligo (art. 2, comma 36-sexiesdecies, D.L. n. 138/2011), che richiede la comunicazione in ipotesi ben definite, ed il provvedimento attuativo del 16.11.2011, che estende la comunicazione a tutti i beni e finanziamenti. 
Chi è tenuto alla presentazione - L’obbligo della comunicazione ricade sugli esercenti attività d’impresa organizzati in forma individuale o collettiva: sugli imprenditori individuali e sulle società (relativamente ai soci) che abbiano concesso in godimento a familiari o soci beni relativi all’impresa. 
In alternativa, la comunicazione può essere trasmessa dal socio o dal familiare utilizzatore. La comunicazione può essere assolta, alternativamente, da uno dei soggetti interessati (ditta individuale/familiare dell’imprenditore, società/socio della società concedente). 
Cosa va comunicato – i soggetti menzionati sono chiamati a trasmettere all'amministrazione finanziaria l'elenco dei beni affidati in godimento a soci e familiari. 
Tra i “beni dell’impresa” sono ricompresi quelli strumentali, i beni-merce e gli immobili-patrimonio. In particolare: 
- per l’imprenditore individuale: si considerano relativi all’impresa, ai sensi dell’art. 65 del TUIR, i beni indicati nell’inventario; 
- per le società, sia di persone che di capitali: vanno presi in considerazione tutti i beni a esse appartenenti; 
- per le società di fatto: assumono, invece, rilevanza i beni-merce e i beni strumentali, compresi quelli iscritti in pubblici registri a nome dei soci ed utilizzati esclusivamente come strumentali per l’esercizio dell’impresa. 
Si tratta di tutti i beni di cui l’impresa ha conseguito la disponibilità, posseduti in proprietà o in base a un diritto reale ovvero detenuti in locazione, anche finanziaria, noleggiati o ricevuti in comodato. 
Al fine di comprendere se l’obbligo della comunicazione sussiste o meno, dopo aver individuato i beni è necessario capire qual è l’utilizzo del bene. Infatti, l’esonero dalla comunicazione vige solamente se i beni d'impresa sono utilizzati esclusivamente per l'attività aziendale.
I periodi da comunicare - Questo adempimento dovrà riguardare, non solo il 2011, anno di prima applicazione della norma (articolo 2 del Dl 138, entrato in vigore 17 settembre 2011) ma anche il 2012.
Le difficoltà applicative e la sovrapposizione con altri adempimenti, in questi mesi hanno suscitato le critiche degli operatori, che hanno chiesto una modifica della disciplina, anche alla luce dei chiarimenti forniti dall'Agenzia con le Circolari n. 24 e 36 del 2012. 
Ad esempio sarebbe opportuno valutare la possibilità di escludere dall'obbligo le situazioni in cui non si genera materia imponibile in capo agli utilizzatori oppure non vi siano costi indeducibili in capo al concedente. 
In tal modo l'imprenditore individuale che utilizza l’auto aziendale anche a scopi personali verrebbe esonerato dall’adempimento nel caso in cui i costi indeducibili siano superiori al godimento a lui imputabile. 
Infatti, nel tracciato a oggi utilizzabile per l’adempimento è previsto un codice per individuare la "comunicazione negativa", qualora l'impresa non abbia concesso beni in uso. Si creerebbe così un adempimento anche per coloro che non hanno nulla da dichiarare.
Autore: Redazione Fiscal Focus

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