Richiesta del CUD all’INPS anche via posta elettronica ordinaria

Lo reso noto l’Istituto con un messaggio relativo alla nuova modalità telematica di rilascio del modello
Con il messaggio n. 4428 di ieri, l’INPS ha reso noto che gli utenti dell’Istituto potranno trasmettere la richiesta del CUD all’indirizzo richiestaCUD@postacert.inps.gov.it, utilizzando anche la posta elettronica ordinaria.
All’email di richiesta andranno allegate l’istanza (debitamente firmata e digitalizzata) e la copia (digitalizzata fronte/retro) di un documento di riconoscimento valido del richiedente, in conformità a quanto previsto dal terzo comma dell’art. 38 del DPR n. 445/2000. Ricevuta la richiesta nella modalità sopra descritta, il CUD verrà trasmesso all’indirizzo di posta elettronica indicato dal richiedente.
Per ottenere tale certificazione, il cittadino interessato può avvalersi, oltre che di un CAF, di uno degli altri soggetti, ossia professionisti, compresi tra quelli abilitati all’assistenza fiscale, che abbia stipulato con l’INPS la convenzione per la trasmissione dei modelli RED, in corso di validità. Il mandato, unitamente a copia di un documento d’identità del cittadino, deve essere conservato dal professionista ed esibito a richiesta dell’Istituto.
Il messaggio di ieri fa seguito alla circ. n. 32/2013, con la quale l’INPS, in attuazione di quanto previsto dall’art. 1, comma 114 della L. 228/2012, ha comunicato ai soggetti per i quali assolve alla funzione di sostituto d’imposta che, dall’anno in corso: il modello CUD viene reso disponibile non più a mezzo posta, ma in modalità telematica, nella sezione “Servizi al cittadino” del sito www.inps.it, con possibilità, per l’utente, di visualizzare e stampare il certificato, previa identificazione tramite PIN; resta, comunque, nella facoltà del cittadino richiedere la trasmissione/consegna del CUD in forma cartacea.
A tale ultimo riguardo, l’Istituto ha spiegato, infatti, che, sempre seguendo la citata disposizione di legge, per consentire di ottenere il CUD in formato cartaceo a quel significativo segmento dell’utenza che non possiede dotazioni e competenze necessarie per la piena fruizione dei servizi online, sono stati approntati i seguenti canali alternativi di accesso: sportelli veloci delle Agenzie dell’Istituto; postazioni informatiche self service; posta elettronica; centri di assistenza fiscale; uffici postali; sportello mobile per utenti ultraottantacinquenni e pensionati residenti all’estero; in via residuale, nei casi di dichiarata impossibilità di accedere alla certificazione, direttamente o delegando altro soggetto, mediante gli altri servizi sopra elencati, spedizione del CUD al domicilio del titolare.
Inoltre, il messaggio n. 3682 del 1° marzo ha reso nota l’attivazione del numero verde 800434320, dedicato alla richiesta di spedizione del CUD al proprio domicilio.
La disposizione normativa introdotta dalla legge di stabilità per il 2013 ha creato “malumori”, perché, come sostenuto anche da un lettore su Eutekne.info (si veda “CUD ai pensionati via internet: il vero «risparmio» sarebbe ben altro”) e da altre “voci critiche” ricevute dalla redazione, la volontà di semplificazione e riduzione della spesa pubblica non avrebbe considerato lo svantaggio delle fasce più deboli, e quindi un costo sociale più alto del risparmio ottenuto.
Sulla scelta del canale telematico, da parte dell’INPS, è tornata ieri, a mezzo comunicato stampa, anche l’ANC, con riferimento sia al rilascio del CUD, sia ai dati per la contribuzione di artigiani e commercianti (cfr. circ. n. 24/2013). Sebbene tale decisione trovi ragione nell’opportunità di contenere e razionalizzare la spesa pubblica, secondo l’Associazione non possono sfuggire gli effetti negativi, che si ripercuotono in particolare su fasce come gli anziani, costretti – si legge nel comunicato – ad affrontare una situazione di oggettiva difficoltà.
ANC critica sulla scelta del canale telematico
“Il contenimento dei costi e la maggiore efficienza – sostiene l’ANC – devono rappresentare benefici da conseguire a vantaggio della collettività e non certamente nell’esclusivo interesse dell’apparato amministrativo e delle sue esigenze di gestione. Siamo professionisti e quindi sappiamo bene che l’informatizzazione e la digitalizzazione nell’ambito della Pubblica Amministrazione rappresentano il futuro e sono indispensabili per immaginare un sistema moderno, efficiente e funzionale. Se il sistema fiscale italiano è il primo a livello europeo per informatizzazione, ciò lo si deve anche al contributo determinante dei professionisti e del lavoro che gli stessi svolgono, senza aggravio di costi, nell’interesse dell’amministrazione pubblica”.
Per l’ANC, però, non è secondario evidenziare che le difficoltà create ai cittadini, “come avviene oggi per i pensionati, nonché le imprese artigiane e commerciali”, si traducono, di fatto, in nuove incombenze che ricadono sui professionisti, senza comunque che queste producano costi aggiuntivi per i contribuenti assistiti. “Non è pensabile – conclude il comunicato – che il processo di cambiamento possa avvenire a spese dei cittadini e senza fare i conti con la reale condizione del Paese rispetto alle nuove tecnologie”.
Fonte: Eutekne autore Michela DAMASCO  

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