Società non operative: calcolo dei ricavi minimi presunti

Per verificare se una società può essere considerata non operativa occorre affrontare il c.d. test di operatività e, se i ricavi presunti superano quelli effettivi, la società è considerata non operativa. In questo caso occorre quindi calcolare il reddito minimo da dichiarare.
Soffermandoci sul calcolo dei ricavi minimi presunti, questi si determinano applicando le percentuali previste al valore medio del triennio delle attività rilevanti.
Le percentuali da applicarsi ai fini della determinazione dei ricavi presunti, risultano le seguenti:
- 2 per cento sul valore delle partecipazioni, titoli e strumenti finanziari e crediti non commerciali. Tali elementi sono sempre considerati, indipendentemente dalla loro classificazione in bilancio: per cui saranno oggetto di calcolo sia se esposti tra le immobilizzazioni (punto B del bilancio civilistico) sia se accolti tra l’attivo circolante (punto C del bilancio civilistico). Andranno inoltre considerate nella loro totalità, anche se beneficiano del regime di parziale esenzione di cui all'articolo 87 del Tuir;
- 6 per cento sul valore delle immobilizzazioni costituite da beni immobili e navi destinate all’esercizio di attività commerciali o alla pesca o ad operazioni di salvataggio o di assistenza in mare, ovvero alla demolizione, anche in locazione finanziaria. Si ricorda che detti beni rilevano solo se iscritti tra le immobilizzazioni;
- 5 per cento per gli immobili classificati nella categoria catastale A/10;
- 4 per cento per gli immobili a destinazione abitativa acquisiti o rivalutati nell'esercizio e nei due precedenti;
- 1 per cento per tutti gli immobili situati in comuni con popolazione inferiore a 1.000 abitanti;
- 15 per cento sul valore delle altre immobilizzazioni, anche in locazione finanziaria. Rientrano nella voce “altre immobilizzazioni”: gli impianti e i macchinari (B, II, 2), le attrezzature industriali e commerciali (B, II, 3) gli altri beni di cui alla voce B, II, 4), diversi dalle navi, nonché i beni strumentali di valore inferiore a 516,46 euro. Rilevano altresì, le immobilizzazioni immateriali. Gli oneri pluriennali, tuttavia, a differenza degli altri beni, vanno assunti al valore al netto degli ammortamenti, così come esposti in bilancio (circolare n. 48/E del 1997).
Dette percentuali vanno applicate al valore dei beni assunto in base alle risultanze medie dell’esercizio e dei due precedenti. I due esercizi precedenti a quello di osservazione devono essere considerati anche se interessati da cause di esclusione dall’applicazione della norma.
Obiettivo della disposizione è infatti semplicemente quello di evitare che sia il valore assunto in un singolo esercizio a determinare l’entità dei ricavi teorici.
Il valore deve essere inoltre ragguagliato ai giorni di effettivo possesso degli stessi beni nel corso dell’esercizio, qualora vi siano stati acquisti o vendite nel corso dell’anno.
Va da ultimo sottolineato che qualora la società non presenti nel triennio beni interessati dal test di operatività dovrà segnalare la condizione in dichiarazione compilando la casella “casi particolari” nel rigo RF74 del modello Unico2013 SC.
Più precisamente la casella in oggetto, va compilata, in Unico13 indicando i seguenti codici:
• nell’ipotesi in cui il dichiarante, nell’esercizio relativo alla presente dichiarazione e nei due precedenti non abbia alcuno dei beni indicati nei righi da RF75 a RF80. In tal caso va indicato il codice “1” e il resto del prospetto non va compilato;
• nell’ipotesi in cui il dichiarante, esclusivamente con riferimento all’esercizio relativo alla presente dichiarazione, non abbia posseduto dei beni indicati nei righi da RF75 a RF80. In tal caso va indicato il codice “2” e le colonne 4 e 5 dei righi da RF75 a RF81 non vanno compilate.
Fonte: Fiscal Focus autore Lucia Recchioni

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