Per i commercialisti, la scadenza dello spesometro deve essere rinviata

Gli ODCEC e i sindacati hanno chiesto la proroga con due distinte lettere, inviate a Saccomanni e a Befera
La proroga della scadenza per lo spesometro si rende necessaria, viste le tempistiche con le quali l’Agenzia delle Entrate ha reso disponibili tutti gli strumenti necessari per poter rispettare correttamente l’adempimento.
Lo richiedono, con due distinte lettere inviate al Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni e al Direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera e ufficializzate ieri, sia gli ODCEC italiani, sia i sindacati di categoria.
Lo spesometro – lo si ricorda – consiste nell’obbligo di comunicare, dal 1° gennaio 2012, tutte le operazioni effettuate per ciascun cliente e fornitore, con riferimento a quelle per le quali viene rilasciata fattura.
In merito – come sottolineato anche nelle lettere – il 10 ottobre scorso l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il nuovo modello polivalente, utilizzabile per lo spesometro e per le ulteriori comunicazioni in precedenza disgiunte e autonome, che, con le relative istruzioni, sostituisce quello precedentemente allegato al provvedimento direttoriale del 2 agosto 2013, recependo le indicazioni proposte dalle associazioni di categoria.
Il 25 ottobre, poi, sono stati messi a disposizione software e procedura di controllo per la trasmissione della comunicazione polivalente, di cui al provvedimento direttoriale del 2 agosto 2013, ricordando che, per il 2012, il termine di presentazione è fissato al 12 novembre per i contribuenti “mensili” e al 21 novembre per gli altri soggetti passivi IVA (si veda “Confermata la scadenza dello spesometro” del 26 ottobre).
Nel dettaglio tutti gli Ordini – formalmente, si tratta di 131 su 143 totali in Italia, ma si può tranquillamente parlare di unanimità, visto che dodici mancano all’appello per questioni di natura meramente logistica, dati i tempi molto ristretti per un riscontro – hanno firmato una lettera indirizzata al Ministro dell’Economia e al Direttore dell’Agenzia delle Entrate, nella quale evidenziano, in virtù della tempistica della pubblicazione del modello di comunicazione polivalente e delle procedure di controllo indispensabili per l’invio telematico, l’impossibilità, per le software house, di fornire in tempi utili gli applicativi informatici necessari che, peraltro, a tutt’oggi, considerata la data in cui sono state rese note le procedure di controllo, sono ancora in corso di implementazione.
Inoltre – si legge nella lettera – restano numerosi dubbi sulle modalità di compilazione della comunicazione.
Pur nella consapevolezza che tali ritardi sono in parte dovuti alla volontà di mettere a disposizione un modello polifunzionale con l’obiettivo di accorpare, razionalizzare e semplificare gli adempimenti a carico dei contribuenti e apprezzando gli sforzi dell’Amministrazione finanziaria in tal senso, gli ODCEC non possono non rilevare il contesto di grave disagio in cui i commercialisti si trovano a operare, a pochi giorni lavorativi dalla prima e più corposa scadenza, prevista per il 12 novembre per i contribuenti “mensili”, con in mezzo, per giunta, la festività del 1° novembre a ridosso di un weekend.
Per questa serie di motivi, oltre al fatto che tale situazione sarebbe in palese contrasto con la L. 212/2000 (Statuto dei diritti del contribuente), in base alla quale, “in ogni caso, le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore o dell’adozione dei provvedimenti di attuazione in esse espressamente previsti” (art. 3 comma 2) e ulteriormente che “l’Amministrazione finanziaria assume iniziative volte a garantire che i modelli di dichiarazione, le istruzioni e, in generale, ogni altra propria comunicazione siano messi a disposizione del contribuente in tempi utili” (art. 6 comma 3), i commercialisti chiedono che sia garantito il loro ruolo di raccordo tra contribuenti e Agenzia, lavorando con “canoni di normalità”.
Ragion per cui – concludono gli ODCEC – le scadenze dell’adempimento dovrebbero essere adeguatamente rimodulate.
Sulla stessa linea d’onda i sindacati di categoria (ADC, AIDC, ANC, ANDOC, UNAGRACO, UNGDCEC e UNICO) che, nella propria lettera, evidenziando le medesime difficoltà e invocando una proroga, in caso di conferma delle attuali scadenze sono pronti a chiamare a raccolta tutti i commercialisti e i loro clienti verso “una qualsiasi forma di civile protesta”.
Fonte: Eutekne autore Michela DAMASCO

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