Spesometro senza sconti per il regime forfettario

Adempimenti. Per procedere all'invio fatture da registrare preventivamente
Gli enti associativi in regime forfettario in base alla legge 398/91 e i soggetti che si sono avvalsi del regime delle nuove iniziative produttive (legge 388/00) dovranno preventivamente registrare tutte le fatture per procedere all'invio dello spesometro. In alternativa, l'adempimento andrà effettuato compilando manualmente il modello senza poter effettuare l'estrazione contabile dei dati. Lo stesso problema riguarda i contribuenti che si sono avvalsi, per il 2012, del regime degli ex minimi. È questa la conseguenza del Provvedimento direttoriale del 2 agosto scorso (2013/94908) che non prende in considerazione i predetti soggetti.
Il problema riguarda, in generale, tutti i contribuenti per cui il legislatore ha previsto l'esonero dagli obblighi di registrazione contabile. Gli enti associativi che si sono avvalsi del regime forfetario (ai fini Iva e delle imposte sui redditi) previsto dalla legge 398/91 sono obbligati alla numerazione e alla conservazione delle fatture passive e degli altri documenti contabili. L'unico obbligo di registrazione riguarda i corrispettivi e le fatture emesse. In questo caso la registrazione va effettuata utilizzando il prospetto approvato con il Dm dell'11 febbraio 1997.
Le difficoltà operative sono poche per le operazioni attive, i cui corrispettivi raramente superano i 3.600 euro. L'emissione delle fatture, i cui dati vanno comunicati indipendentemente dall'importo, è poco frequente. L'emissione di tali documenti è obbligatoria per le prestazioni di sponsorizzazione, pubblicitarie e le cessioni di diritti radiotelevisivi. In questo caso, essendo i predetti documenti emessi in numero limitato, non sarà complicato compilare manualmente il modello di comunicazione.
I problemi maggiori riguardano le operazioni passive. In passato, cioè per la comunicazione dei dati del periodo d'imposta 2011, il problema era di minore importanza. Prima delle novità introdotte dal decreto semplificazioni anche per le operazioni passive trovava applicazione la soglia di 3mila euro oltre l'Iva. In tale ipotesi gli enti associativi che non avevano correttamente registrato le fattura passive dovevano individuare preventivamente i documenti d'importo superiore a tale limite e comunicare i relativi dati. In pratica, la previsione della soglia rendeva circoscritto il problema. Ora, invece, l'eliminazione del limite che rende obbligatoria la comunicazione dei dati per gli importi fatturati rischia di trasformarsi in una complicazione. Ad esempio, se un ente associativo ha numerato e conservato qualche decina di documenti avrà due soluzioni alternative. La prima consiste, nonostante la mancanza dell'obbligo, nel procedere comunque alla registrazione delle fatture passive. In questo caso, al fine di adempiere alla comunicazione, viene meno una delle semplificazioni prevista dalla legge 398/91. Dopo la registrazione sarà possibile procedere all'estrazione dei dati per fare affluire automaticamente gli importi delle operazioni nel modello approvato con il Provvedimento del 2 agosto. In alternativa, le associazioni dovranno procedere compilando manualmente le singole righe del modello senza effettuare la registrazione dei documenti nel libro degli acquisti. 
Il provvedimento direttoriale che ha approvato il modello si è preoccupato delle difficoltà operative dei commercianti al minuto e agenzie di viaggio, prevedendo l'esonero dall'obbligo di comunicazione (per i soli anni 2012 e 2013) degli importi inferiori a 3.600 euro con emissione della fattura. Presumibilmente la semplificazione (transitoria) trova la spiegazione nelle difficoltà che i predetti soggetti avrebbero incontrato nell'estrazione dei dati relativi alle fatture emesse e registrate "cumulativamente" nel registro dei corrispettivi. Non si comprende per quale ragione la stessa esigenza non è stata considerata per i contribuenti esonerati dagli obblighi di registrazione contabile. Per il momento l'adempimento è obbligatorio, ma è auspicabile che le Entrate trovino una via d'uscita. 
Fonte: Il sole 24 ore autore Nicola Forte

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