Spesometro soft sulle sanzioni

Befera a Confindustria Salerno: niente penalità per pochi giorni di ritardo nell'invio
Linea soft delle Entrate per il debutto della nuova versione dello spesometro. Niente sanzioni per chi comunicherà i dati con qualche giorno di ritardo per colpa degli inconvenienti legati alle difficoltà di trasmissione. Ad anticipare l'orientamento è stato il direttore dell'Agenzia, Attilio Befera, nel corso dell'incontro svoltosi giovedì presso la sede di Confindustria Salerno alle presenza degli imprenditori campani. La pubblicazione del modello polivalente, che servirà tra l'altro anche per l'invio delle operazioni black list, è avvenuta infatti soltanto lo scorso 10 ottobre a un mese di distanza dalla prima scadenza per l'invio dei dati 2012 fissata per il prossimo 12 novembre per i soggetti obbligati che effettuano le liquidazioni mensili dell'Iva. Anche alla luce di questa considerazione e della corsa contro il tempo delle software house nell'aggiornamento dei programmi, le Entrate anticipano un comportamento tollerante per quei ritardi di pochi giorni nel caso in cui si presentino difficoltà oggettive nella spedizione dei dati. Un atteggiamento distensivo e di apertura nei confronti dei contribuenti. Del resto vale la pena ricordare che l'omessa trasmissione della comunicazione così come l'invio con dati incompleti o non corrispondenti al vero comporta una sanzione amministrativa da un minimo di 258 a un massimo di 2.065 euro. 
L'incontro di giovedì svoltosi tra l'altro alla presenza del presidente di Confindustria Salerno, Mauro Maccauro, e del numero due dell'Agenzia, Marco Di Capua, è stato il terzo appuntamento regionale (dopo quelli in Piemonte e Emilia Romagna) organizzato dal comitato Fisco di Confindustria presieduto da Andrea Bolla, con l'obiettivo di avvicinare l'amministrazione finanziaria alle esigenze delle imprese.
Befera ha affrontato anche altri temi sentiti da imprese e professionisti. Sul nuovo redditometro ancora ai box, per esempio, ha spiegato che occorrerà qualche anno perché i contribuenti imparino ad apprezzare lo strumento e a condividerne i criteri di applicazione. «In Svizzera e negli Stati Uniti strumenti analoghi sono utilizzati – ha spiegato il direttore delle Entrate - e non si riscontra un'analoga resistenza. Nessuno deve aver paura dello strumento se la sua capacità di reddito è coerente con quello che spende. Il meccanismo potrà essere affinato ma i contribuenti possono star certi che nessuno sarà vessato dal Fisco, fatta eccezione per quelli che dichiarano redditi irrisori e si permettono beni di lusso».
Poi Befera è tornato anche sull'«evasione da sopravvivenza» di cui aveva parlato nel corso di Mix24, il programma condotto da Giovanni Minoli su Radio24, lo scorso 7 ottobre. Il riferimento è a quelle situazioni di fronte alle quali gli uffici si trovano sempre più spesso, vale a dire contribuenti persone fisiche e a imprese che dichiarano ma non pagano perché non hanno le risorse finanziarie per versare le imposte dovute. Il direttore dell'Agenzia ha precisato, però, che «l'attività di accertamento del Fisco non può e non deve essere limitata dall'attuale situazione contingente» Pertanto l'amministrazione finanziaria è tenuta, comunque, a procedere nell'attività di controllo e nel recupero delle imposte dovute.
A chi gli chiedeva un'opinione sulla pressione fiscale che grava sulle imprese italiane, Befera ha risposto di comprendere lo stato di insoddisfazione degli imprenditori per il carico fiscale elevato. Tuttavia, «il compito dell'agenzia delle Entrate è quello di far rispettare le leggi così come sono, senza interrogarsi sulla loro opportunità».
Le Entrate guardano, poi, con molto favore all'eliminazione degli adempimenti inutili. «Un percorso seguito con attenzione dall'Agenzia – ha spiegato Befera, che ha mostrato anche una lista – e che ha già portato all'eliminazione di molti oneri inutili». 
Un passaggio, infine, anche sulle liti tributarie. Il direttore ha chiarito che le Entrate risultano vittoriose nel contenzioso per il 75% dei casi se si esamina il valore del contenzioso. E questo testimonia, a suo avviso, la «qualità degli accertamenti effettuati».
Fonte: Il sole 24 ore autori Giovanni Parente Alessandro Sacrestano

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