Il modello Unico apre la strada alla comunicazione dei beni dati in uso ai soci.

Per la corretta compilazione della modulistica sui beni e sui finanziamenti dei soci è necessario verificare preventivamente il trattamento riservato a queste poste nel bilancio e nella dichiarazione dei redditi. 
Il rinvio della comunicazione a una data successiva al 30 settembre è dunque estremamente opportuno.
Sono molti gli intrecci tra il modello Unico della società e dei soci, da un lato, e la comunicazione prevista dall'articolo 2 del Dl 138/11, dall'altro. Innanzitutto, come hanno chiarito le istruzioni al modulo presentato per la prima volta a gennaio di quest'anno, la comunicazione dei beni dati in uso ai soci va effettuata solo qualora sussista una differenza (negativa) tra il corrispettivo annuo relativo al godimento del bene e il valore di mercato del godimento medesimo
In questi casi, scatta un obbligo dichiarativo sia per la società, che deve considerare indeducibili le spese di gestione dei beni, sia per il socio, che deve invece evidenziare la descritta differenza nel quadro RL come reddito diverso. Nessuna comunicazione deve inoltre essere trasmessa (secondo quanto chiarito dalle risposte alle faq diffuse dall'agenzia delle Entrate il 16 gennaio scorso) da parte delle società di persone o delle Srl trasparenti, qualora non emergano differenze tra il corrispettivo pattuito, incrementato della quota di costi indeducibili attribuita al socio per trasparenza (dato desumibile solo dal modello Unico), e il corrispondente valore normale. La corretta individuazione della esistenza del presupposto della comunicazione è dunque strettamente legata, e anzi conseguente, a quanto incluso nelle dichiarazioni fiscali da presentare entro settembre. Si può anzi ipotizzare che difficilmente i contribuenti siano in grado di compilare la comunicazione se prima non hanno trasmesso il modello Unico.
Un altro aspetto rilevante riguarda l'esonero da comunicazione dei beni assegnati a soci che sono al contempo dipendenti o amministratori. Anche in questo caso, l'inquadramento della assegnazione tra quelle che, originando redditi di lavoro (benefit), escono dalla comunicazione, è strettamente legato al contenuto di Unico.
Venendo poi ai finanziamenti soci (che costituiscono generalmente la fattispecie che più diffusamente è oggetto di comunicazione), diverse sono le interrelazioni con il bilancio in fase di approvazione in queste settimane. Il controllo dei movimenti finanziari avvenuti in corso d'anno tra la società e i propri soci viene infatti frequentemente eseguito, soprattutto nella realtà di minori dimensioni, solo al momento di chiusura dei conti. La stessa ripartizione tra apporti a titolo di finanziamento (riconducibili allo schema contrattuale del mutuo), fruttiferi o infruttiferi, e apporti a titolo di capitale si evince con precisione dalle voci dello stato patrimoniale e dalla nota integrativa.
Per i finanziamenti effettuati dai soci di cooperative, le istruzioni ministeriali hanno disposto un esonero con riferimento a dati relativi all'accredito delle retribuzioni dei propri soci-dipendenti in quanto trattasi di informazioni già comunicate nel modello 770, dichiarazione, quest'ultima che ha termine di trasmissione successivo al 30 aprile (originaria scadenza della comunicazione).
Fonte: Il sole 24 ore autore Luca Gaiani

Commenti