Via libera all’«ArtBonus» del 65% sulle erogazioni liberali per i beni culturali

Ieri il Governo ha approvato un DL che contiene anche agevolazioni fiscali per digitalizzazione e ammodernamento delle strutture ricettive
Nella riunione del 22/5/2014, il Consiglio dei Ministri di ieri ha dato il libera a un DL recante norme per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo, ribattezzato “decreto Cultura”.
Tra le disposizioni di carattere fiscale, come annunciato dal comunicato stampa diramato da Palazzo Chigi, il provvedimento introduce una misura volta ad agevolare le erogazioni liberali riguardanti i beni culturali (c.d. “ArtBonus”).
La bozza di decreto dispone che le erogazioni liberali per gli interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, per il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura pubblici o per la realizzazione di nuove strutture o il restauro e il potenziamento delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri pubblici possano beneficiare di un credito d’imposta ripartito in tre quote annuali di pari importo.
Sul piano sistematico, l’intervento in parola introduce un’espressa deroga temporanea triennale alle disposizioni di cui agli artt. 15, comma 1, lett. h) e i) e 100, comma 2, lett. f) e g) del TUIR.
Il suddetto credito d’imposta spetta nella misura del:
- 65% delle erogazioni liberali effettuate in ciascuno dei due periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2013 (2014 e 2015, per i “soggetti solari”);
- 50% delle erogazioni liberali effettuate nel periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2015 (2016, per i “soggetti solari”).
L’agevolazione è riconosciuta nei limiti del 15% del reddito imponibile, nei confronti delle persone fisiche e gli enti non commerciali, e nei limiti del 5 per mille dei ricavi annui per i soggetti titolari di reddito d’impresa.
Per questi ultimi, ferma restando la ripartizione in tre quote annuali di pari importo, il credito d’imposta è utilizzabile anche in compensazione ai sensi dell’art. 17 del DLgs. 241/97, mediante modello F24, e non rileva ai fini delle imposte sui redditi e ai fini IRAP.
Non si applicano il limite per l’utilizzo dei crediti d’imposta di cui al quadro RU previsto dall’art. 1 comma 53 della L. 244/2007 (pari a 250.000 euro) e il limite “generale” alle compensazioni di cui all’art. 34 della L. 388/2000 (innalzato a 700.000 euro dal 1° gennaio 2014).
Per il conseguimento delle agevolazioni fiscali in materia di beni e attività culturali, il richiedente deve presentare al Ministero per i Beni e le Attività culturali una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà per le documentazioni e le certificazioni richieste. Dall’altra parte, i soggetti beneficiari delle erogazioni liberali sono tenuti a dare pubblica comunicazione, anche con un’apposita sezione nei propri siti web istituzionali, dell’ammontare delle erogazioni liberali ricevute, della loro destinazione e dell’utilizzo delle stesse, fatte salve le disposizioni del Codice in materia di protezione dei dati personali.
Sarebbe, altresì, disposta l’abrogazione dell’art. 12 del DL 8 agosto 2013 n. 91 convertito, recante disposizioni per agevolare donazioni di modico valore in favore della cultura.
La bozza di decreto apporta, inoltre, modifiche al c.d. “tax credit per il cinema”, al fine di attrarre investimenti esteri in Italia nel settore della produzione cinematografica.
In particolare, è aumentato da 5 a 10 milioni di euro il limite massimo di credito d’imposta riconosciuto alle imprese italiane di produzione esecutiva e di post produzione in relazione a film o parti di film stranieri girati sul territorio nazionale, utilizzando mano d’opera italiana, su commissione di produzioni estere.
Credito d’imposta del 30% per la ristrutturazione edilizia degli alberghi
Al fine di sostenere la competitività del turismo italiano e favorire la digitalizzazione del settore, sono altresì previsti – riporta il comunicato – crediti d’imposta del 30% per la ristrutturazione edilizia e l’ammodernamento delle strutture ricettive, nonché in relazione a specifiche spese, sostenute dagli esercizi ricettivi negli anni 2014, 2015, 2016, 2017 e 2018 e relative, tra l’altro, all’acquisto di siti web, di programmi informatici integrabili all’interno di siti web e dei social media per la vendita diretta dei servizi e pernottamenti, di servizi di comunicazione e marketing per accrescere la presenza e l’uso dei social media, di applicazioni per la promozione del territorio e la commercializzazione dei servizi turistici.
Fonte: Eutekne autore Luisa CORSO

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