Difesa piena anche senza l’interpello per le società di comodo

La Cassazione valorizza la capacità contributiva e nega la tesi che ritiene imprescindibile la domanda di interpello
L’omessa presentazione della domanda di interpello relativa alle società non operative non comporta l’inammissibilità del successivo ricorso, per cui il contribuente, nonostante ciò, ben può dimostrare in giudizio che, nel caso in oggetto, sussiste la prova contraria che consente la disapplicazione del regime antielusivo.
Questo è il principio che si desume dalla sentenza n. 16183/2014 depositata ieri, relatore Cicala.
In sostanza, i giudici affermano che la domanda di interpello “non costituisce una via obbligata per il superamento della presunzione posta a carico del contribuente”.
Fonte: Eutekne autore Alfio CISSELLO 

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