Autonomi, certificazione doppia

In vista della scadenza del 9 marzo le aziende devono aggiornare i software gestionali
Da quest’anno, la certificazione unica (Cu) contiene una parte dedicata al lavoro autonomo, alle provvigioni e ai redditi diversi.
Anche per tali contribuenti, dunque, la certificazione dei compensi corrisposti e delle ritenute effettuate si allinea con quanto previsto per i lavoratori dipendenti e assimilati per i quali, oramai da molti anni, è stato introdotto un modello tipizzato di fonte ministeriale. La novità ha da subito attirato l’attenzione degli operatori del settore che si sono interrogati sull’impatto di tale adempimento in termini sia gestionali che di possibili responsabilità.
Gestioni separate
In primo luogo, si deve rilevare una difficoltà di carattere oggettivo per le aziende, in quanto la funzione interna a cui è demandata la gestione degli autonomi e dei percipienti provvigioni e redditi diversi è, nella maggior parte dei casi, diversa da quella che si occupa dei lavoratori dipendenti e assimilati.
Non a caso, appena pubblicata la bozza della Cu, i dubbi si erano focalizzati sulle concrete modalità di invio telematico “unificato” delle due certificazioni e sulle modalità mediante le quali unire due flussi di dati che hanno sempre viaggiato separatamente.
La questione è stata poi risolta dalla bozza di istruzioni alla Cu attualmente disponibile, la quale, così come avviene per il modello 770, consente un invio separato delle due certificazioni.
Sanzioni e verifiche
Ma, a ben vedere, è l’adempimento in quanto tale a preoccupare le aziende. Per poter rispettare la scadenza del 9 marzo, infatti, le società dovranno aggiornare i propri software gestionali che fino all’anno scorso rilasciavano delle certificazioni in forma libera e dovranno altresì organizzarsi per procedere all’invio telematico delle Cu
Inoltre, vista la sanzione di 100 euro che sembra doversi applicare per ogni tipologia di errore della certificazione unica, sarà necessario rafforzare i meccanismi di controllo prima dell’invio. La certificazione dei compensi per gli autonomi, difatti, non solo non aveva un modello di riferimento, ma era decisamente semplificata nei contenuti
La Cu, al contrario, è contraddistinta da una maggiore complessità di compilazione e ciò richiederà un più alto livello di attenzione da parte degli operatori del settore.
Niente precompilata
Nelle intenzioni del legislatore l’invio telematico della certificazione unica si colloca nel più ampio progetto della dichiarazione dei redditi precompilata che dovrebbe tendere a semplificare i rapporti tra alcune tipologie di contribuenti (lavoratori dipendenti e pensionati) e il fisco.
Ciò determina, e non può essere altrimenti, una complicazione per altri soggetti (i sostituti d’imposta e i terzi chiamati a inviare i dati per la precompilazione della dichiarazione).
Tuttavia, con specifico riferimento ai compensi dei lavoratori autonomi (nonché degli agenti, mediatori eccetera) l’aggravio degli adempimenti in capo ai sostituti di imposta non sembrerebbe essere giustificato (se non in funzione di un’anticipata ricezione dei dati reddituali da parte dell’agenzia, per rafforzare forse l’azione di verifica), in quanto nella maggior parte dei casi si tratta di platee di contribuenti che non possono avvalersi della dichiarazione precompilata.
Doppione inutile
L’adempimento, d’altra parte, sembra sovrapporsi quasi completamente alla presentazione del modello 770 che contiene una sezione dedicata proprio ai contribuenti di cui si discute.
Probabilmente una più approfondita riflessione circa l’effettiva utilità dell’obbligo di invio telematico della Cu per gli autonomi si renderebbe opportuna.
In ogni caso, è facile immaginare i notevoli inconvenienti gestionali per i sostituti d’imposta che avranno poco tempo a disposizione per prepararsi in modo adeguato e ciò sarà ancor più evidente per le funzioni aziendali che si occupano dei redditi da lavoro autonomo, diversi e provvigioni, posto che dovranno confrontarsi non solo con la trasmissione telematica, ma anche con un nuovo e più complesso modello di certificazione.
Fonte: Il sole 24 ore autori Giuseppe Marianetti Marco Strafile

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