Verso il ripristino dell’esenzione da IMU per i terreni agricoli montani

Secondo quanto reso noto ieri da alcuni parlamentari del Pd, sarebbe questa l’intenzione del Governo
Sull’IMU per i terreni agricoli montani, su cui oggi si pronuncerà il TAR Lazio e il cui versamento, ora come ora, resta fissato al prossimo 26 gennaio, probabilmente alcuni aspettavano notizie – o quantomeno un “segnale” – al termine del Consiglio dei Ministri di ieri, dopo le numerose sollecitazioni arrivate da Comuni (ANCI), organizzazioni rappresentative degli agricoltori (CIA, Coldiretti e, due giorni fa, Confagricoltura) e professionisti (CNDCEC e Unione Giovani, da ultimo si veda “IMU sui terreni montani, il CNDCEC chiede chiarezza” del 13 gennaio).
Al termine della riunione il Governo nulla ha detto al riguardo, eppure avrebbe intenzione di stabilire, dal 2015 in poi, “il ripristino dell’esenzione ai fini del pagamento dell’IMU dei terreni agricoli montani”. L’hanno reso noto sempre ieri, con una nota, alcuni parlamentari del Pd, riferendo di un incontro svoltosi in mattinata tra il Sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta e i deputati Sabrina Capozzolo, responsabile nazionale Agricoltura del Pd e Nicodemo Oliverio, Enrico Borghi e Marco Causi, capigruppo Pd rispettivamente in Commissione Agricoltura, Ambiente e Finanze, per rappresentare all’Esecutivo l’esigenza di un riscontro alle iniziative parlamentari assunte nei giorni scorsi sul tema.
“Accogliamo con soddisfazione l’annunziata intenzione del Governo” di ripristinare l’esenzione, ha commentato Capozzolo, spiegando che “la base di riferimento sarà l’elenco dei Comuni della cosiddetta «montagna legale» elaborato dall’ISTAT ai sensi della legge 991/1952. Verrà quindi ripristinata la situazione originaria di totale esenzione dal pagamento dei terreni agricoli montani, escludendo dal versamento altresì gli agricoltori professionali nei Comuni parzialmente montani ai sensi della predetta normativa”.
“Abbiamo espresso al Governo – ha aggiunto la deputata – l’opportunità di recepire gli stessi criteri ai fini della definizione del contenzioso in atto relativamente all’annualità 2014, esprimendo apprezzamento nei confronti dell’Esecutivo, che ha saputo tener conto delle numerose istanze in tal senso emerse nel corso di queste settimane”.
In merito, come più volte sottolineato su Eutekne.info, si ricorda che il DM 28 novembre 2014, attuativo dell’art. 22 comma 2 del DL 66/2014 convertito, ha stabilito quali terreni agricoli, ricadenti in aree montane o di collina delimitate, possano beneficiare dell’esenzione IMU di cui all’art. 7 comma 1 lett. h) del DLgs. n. 504/92, cui rinvia l’art. 9 comma 8 del DLgs. n. 23/2011.
Il decreto definisce i nuovi parametri mediante cui, già dall’anno d’imposta 2014, è possibile godere dell’esenzione in base all’altitudine del Comune in cui sono ubicati i terreni (eccezion fatta per i Comuni nel territorio della Provincia autonoma di Bolzano). A tal fine è stata misurata l’altitudine del centro del Comune e per conoscerla si deve consultare l’elenco predisposto dall’ISTAT sul sito www.istat.it/it/archivio/6789.
Quindi, al posto del vecchio elenco di Comuni esenti o parzialmente esenti contenuta nella C.M. n.  9/1993, il decreto distingue i terreni in tre categorie: terreni agricoli totalmente esenti, ubicati nei Comuni con altitudine superiore a 600 metri; terreni agricoli posseduti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali (IAP) iscritti nella previdenza agricola, esenti se si trovano in Comuni con altitudine compresa fra 281 e 600 metri; tutti i terreni che non rientrano nelle due precedenti categorie e scontano l’imposta. Sono comunque esenti, a prescindere dall’ubicazione, i terreni a “immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile ed inusucapibile”.
Per effetto delle numerose critiche alle disposizioni contenute nel DM, il Governo ha poi deciso di differire la scadenza per il versamento dell’IMU al 26 gennaio 2015, impegnandosi a rivedere i criteri applicativi.
Intanto, però, la seconda sezione del TAR del Lazio, con decreto n. 16229/2014, ha accolto l’istanza di sospensione dell’efficacia del DM 28 novembre 2014 presentata dalle ANCI di Umbria, Liguria, Veneto e Abruzzo, fino a oggi, 21 gennaio, quando – come anticipato – il provvedimento sarà oggetto di trattazione collegiale alla Camera di consiglio dello stesso TAR.
In attesa del responso del TAR, la notizia delle intenzioni del Governo è vista con favore dall’ANCI, che, per bocca di Massimo Castelli, coordinatore dei piccoli Comuni, si è detta soddisfatta “per il fatto che finalmente il problema dell’imposizione sull’IMU agricola, ripetutamente sollevato, inizi ad esser preso nella giusta considerazione a livello parlamentare e governativo”. Se, però, la volontà di rivedere l’esenzione riguarderebbe il 2015, “troveremmo paradossale che non si ponga rimedio anche sul 2014 – ha proseguito Castelli –. È infatti questo il problema che sta creando il più grave allarme tra tutti i sindaci e soprattutto tra i sindaci dei piccoli Comuni, che si ritrovano davanti a un vero e proprio taglio di risorse da parte dello Stato centrale, senza alcuna possibilità reale di poterle recuperare attraverso un’imposizione IMU tardiva e per molti versi irrazionale”.
Fonte: Eutekne autore Michela DAMASCO 

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