Il Milleproroghe «prolunga» il regime dei minimi

Il prolungamento del regime dei minimi al 2015 disposto dal decreto Milleproroghe – atteso oggi al voto finale dopo che ieri, con 354 «sì», 167 «no» e un astenuto, ha incassato la «fiducia» alla Camera – mette al riparo i soggetti che avevano aperto la posizione Iva a fine 2014 senza aver concretamente iniziato l’attività: questi potranno in ogni caso applicare il regime che sconta la sostitutiva al 5 per cento. L’inizio dell’effettivo svolgimento dell’attività cui fa riferimento la circolare 6/E/15 rappresenterà pertanto il momento da cui si conteggerà l’accesso al regime dei minimi, che a questo punto può decorrere dal 2015.
La stessa circolare di ieri risponde a un quesito posto all’agenzia delle Entrate in un momento anteriore all’emendamento al Milleproroghe che “resuscita” il regime dei minimi nel 2015, e che ora può essere rivalutato per svolgere ulteriori considerazioni.
In particolare, nel quesito era stato chiesto se un soggetto che aveva aperto la partita Iva a fine 2014 (il 28 dicembre) esercitando l’opzione per il regime dei minimi poteva continuare ad applicare questo regime anche nel 2015. Questo in quanto l’articolo 1, comma 88 della legge di Stabilità 2015 (190/2014) consente ai contribuenti, già in attività al 31 dicembre 2014, che applicavano il regime dei minimi, di permanervi. L’agenzia delle Entrate conferma quindi che il contribuente può restare nel regime con sostitutiva al 5%, laddove continuino a esserne soddisfatti i requisiti per l’applicazione. Unica condizione: che al 31 dicembre l’attività possa essere considerata effettivamente esercitata. Secondo l’amministrazione ciò significa che a tale data dovevano essere state effettuate operazioni che comprovino il concreto esercizio di un’attività.
Bisogna quindi concludere che, se la partita Iva è stata aperta nel 2014, ma nel medesimo anno non sono state effettuate operazioni nell’esercizio dell’attività, questa può intendersi iniziata nel 2015. Visto l’emendamento al Milleproroghe i contribuenti che si dovessero trovare in una situazione del genere potrebbero comunque, se più conveniente, applicare il regime dei minimi (e non il forfettario).
Il chiarimento si presta poi a un’ulteriore considerazione: il momento dal quale conteggiare il quinquennio di permanenza nel regime dei minimi decorre dall’inizio attività, e non dall’apertura della partita Iva. Quindi, il soggetto che ha aperto la partita Iva a fine 2014 ma che ha iniziato effettivamente l’attività nel 2015 dovrebbe poter applicare il regime dei minimi fino al 2019 (trascurando l’ulteriore possibilità di proseguire fino al 35esimo anno di età e ipotizzando il perdurare dei requisiti).
Resta quindi solo un solo nodo da sciogliere: cosa si intende per «effettuate operazioni che comprovino il concreto esercizio di un’attività»? L’effettuazione di operazioni attive? O anche di quelle passive?
Fonte: Il sole 24 ore autore Matteo Balzanelli

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