Vecchio regime dei minimi prorogato per il 2015

Via libera a un emendamento al «Milleproroghe» che consente l’opzione anche ai soggetti che avviano una nuova attività quest’anno
Il Governo “corregge il tiro” sulle partite IVA e lo fa con un intervento nel “Milleproroghe” (Ddl. di conversione del DL n. 192/2014). Come preannunciato in questi giorni, infatti, ieri in serata è finalmente arrivato il via libera dall’Esecutivo all’emendamento di Scelta Civica che proroga il regime di vantaggio per l’imprenditoria giovanile con imposta sostitutiva al 5%, consentendo anche ai soggetti che avviano una nuova attività nel 2015 di optare per tale regime.
Con questo intervento viene, così, derogata la disposizione della legge di stabilità (L. 190/2014) che, nell’introdurre il nuovo regime forfetario, consente, in via transitoria, di continuare ad applicare il regime di vantaggio solo ai soggetti che lo hanno applicato nel 2014 (circostanza che, come da rilevazioni del MEF, aveva determinato un aumento significativo delle partite IVA aperte nell’ultima parte dell’anno scorso). Va da sé anche il recupero della più elevata soglia di ricavi e compensi (30.000 euro) per l’accesso a un regime agevolato, a fronte della revisione al ribasso – almeno per talune categorie economiche, come quella dei professionisti – disposta dal nuovo regime forfetario.
Non resta che capire in che rapporto saranno i due regimi, posto che entrambi sono considerati “naturali” per i soggetti che ne possiedono i requisiti, e le specifiche modalità di scelta tra gli stessi. Di certo, si tratta di una prima “soluzione ponte”, che consentirà di “lavorare a una soluzione definitiva per il 2016, in uno scenario in cui nessuna opportunità preesistente è stata eliminata e ne sono semmai state aggiunte di nuove”, ha commentato il Sottosegretario all’Economia e Segretario di Scelta Civica Enrico Zanetti.
Il “Milleproroghe” si appresta poi anche a diventare lo strumento con cui riaprire i termini per la rateizzazione delle cartelle Equitalia. Il pacchetto di emendamenti dei relatori, Maino Marchi (Pd) e Francesco Paolo Sisto (Fi), presentato ieri in una conferenza stampa a Montecitorio, contiene infatti una modifica di quanto disposto dall’art. 11-bis del DL n. 66/2014, disponendo che i contribuenti, decaduti dal beneficio della rateazione previsto dall’art. 19 del DPR n. 602/73, possano richiedere la concessione di un nuovo piano di rateazione, fino a un massimo di 72 rate mensili, a condizione che: la decadenza sia intervenuta entro e non oltre il 31 dicembre 2014 (attualmente 22 giugno 2013); la richiesta sia presentata entro e non oltre il 31 luglio 2015 e non più il 31 luglio 2014.
Inoltre, la proposta di modifica prevede che, a seguito della presentazione della richiesta del piano di rateazione, non possano essere avviate nuove azioni esecutive. Se la rateazione è richiesta dopo una segnalazione effettuata ai sensi dell’art. 48-bis del DPR n. 602/73, la stessa non può essere concessa limitatamente agli importi che ne costituiscono oggetto.
Come spiegato dai relatori, poi, per ridurre gli effetti dello split payment, un emendamento propone di innalzare dal 10 al 15% dell’importo contrattuale l’anticipazione in favore dell’appaltatore per i contratti relativi a lavori, disciplinati dal DLgs. n. 163/2006, affidati a seguito di gare bandite fino al 31 dicembre 2015, in deroga ai vigenti divieti di anticipazione del prezzo. Infine, nel pacchetto dei relatori, si segnala la proposta di proroga di due anni – dall’attuale 31 dicembre 2015 al 31 dicembre 2017 – degli incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia ex L. n. 238/2010.
Sempre in ambito fiscale, ieri, in Commissione Finanze al Senato, Zanetti ha preannunciato la presentazione di un emendamento governativo al Ddl. di conversione del DL n.  4/2015, in materia di esenzione IMU, per prorogare di sei mesi la scadenza dell’attuazione della delega di cui alla L. n.  23/2014, attualmente fissata al 27 marzo.
In merito, il Sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ha confermato che, per la prossima settimana, sarà pronto anche il decreto sui giochi. Quindi, come anticipato ieri (si veda “Slitta di sei mesi l’attuazione della delega fiscale” del 12 febbraio), sul tavolo del CdM del 20 febbraio dovrebbero approdare, oltre al decreto appena citato, i provvedimenti su fiscalità internazionale per le imprese, fatturazione elettronica e catasto.
Compie poi passi in avanti l’attuazione della riforma del lavoro (Jobs Act). Ieri, infatti, il decreto che introduce nuovi ammortizzatori sociali per il 2015, tra cui la Nuova assicurazione sociale per l’impiego (NASpI), ha incassato il parere favorevole della Conferenza Stato-Regioni.
La Commissione Lavoro del Senato, non senza “scintille” nella maggioranza, ha invece dato parere favorevole, con osservazioni e integrazioni, al DLgs. sui contratti a tutele crescenti. Nel dettaglio, in relazione ai licenziamenti collettivi, si chiede al Governo di valutare l’opportunità di rivedere il regime sanzionatorio dell’art. 10 dello schema, prevedendo la reintegrazione in caso di violazione dei criteri previsti dai contratti collettivi. Malgrado il termine scadesse ieri, l’approvazione da parte della Commissione Lavoro della Camera è rinviata alla prossima settimana, a causa della seduta fiume sulle riforme.
Fonte: Eutekne autore Michela DAMASCO e Paola RIVETTI

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