Partite Iva. Nuove aperture in aumento del 5% a giugno - Boom in agricoltura e al Sud Regimi agevolati, il 70% sceglie i minimi

Regime dei minimi batte forfettario.
I dati diffusi ieri dal ministero dell’Economia sulle nuove aperture di partite Iva a giugno, infatti, parlano di 8.165 soggetti che hanno aderito al primo (quello con imposta al 5%) e di 3.796 al secondo (quello con imposta sostitutiva al 15% introdotto dalla legge di stabilità). 
In pratica su quasi 12mila adesioni a regimi agevolati, in quasi sette casi su dieci (per l’esattezza il 68,3%) vengono scelti i minimi. Regime che la legge di conversione del Milleproroghe (Dl 192/2014) ha mantenuto in vita per tutto il 2015. È la prima volta che il dato delle opzioni ai due regimi viene diffuso separatamente. Questo perché dal mese di giugno è possibile indicare nella dichiarazione di inizio attività con un codice differente l’adesione ai minimi rispetto al forfettario. Nel complesso a scegliere i regimi agevolati è stato circa il 30% delle aperture di partita Iva a giugno: sono state 40.845.
Il traino dell’agricoltura 
L’incremento rispetto allo stesso mese del 2014 è stato del 5% e ripete quello di maggio. Subito dopo il commercio, che è il settore tradizionalmente più dinamico in questo senso, il maggior numero di nuove partite Iva è stato aperto in agricoltura (+11,8%), in particolare al Sud e nelle Isole. Seguono la sanità (+16,5%) e le attività artistiche (+9,3%). In calo, invece, servizi di informazione (-10,1%) e attività professionali (-8,6%).
Tornando alla ripartizione geografica delle nuove partite Iva di giugno, come prevedibile, nelle regioni settentrionali è concentrato il grosso delle aperture (40%), seguono Sud e Isole con il 38% e il centro con il 22 per cento. Ma attenzione, perché se si leggono i dati sui maggiori incrementi rilevati dai tecnici di via XX Settembre sullo stesso mese dell’anno scorso si scopre che le regioni meridionali sono le più dinamiche: Puglia (+34,1%), Calabria (+21%) e Molise (+20,8%) su tutte.
Allo stesso modo, se si considerano i numeri per categoria di soggetto che ha aperto la partita Iva, è interessante analizzare i saldi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le persone fisiche aumentano del 4,6% e le società di capitali del 10,8%, incremento dovuto molto probabilmente alle nuove norme che agevolano la nascita delle Srl semplificate.
In sensibile calo, di conseguenza, confermando un trend negativo che dura da tempo, le società di persone, che fanno registrare un -10,2 per cento.
Stabile, invece, la ripartizione per sesso, con il 63,2% delle nuove partite Iva aperto da uomini. Per lo più da giovani fino a 35 anni (il 46,2%) e soggetti tra i 36 e i 50 anni.
Fonte: Il sole 24 ore autore Alessandro Vitiello

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