Divieto di contanti da tremila euro in su

Favorire l’utilizzo delle carte di credito, carte di debito e, in generale, moneta elettronica anche attraverso la riduzione delle commissioni bancarie.
Innalzamento a 3mila euro della soglia per l’utilizzo del contante, ma stretto controllo delle altre forme di pagamento (quali: assegni bancari e postali). Queste sono le misure che la legge di Stabilità del 2016 prevede per rispondere contemporaneamente all’esigenza di combattere l’evasione fiscale e di non comprimere i consumi.
Il divieto dell’utilizzo del contante è passato da ieri 1° gennaio da mille a 3mila euro. È la sesta volta che la misura cambia nel corso degli ultimi otto anni, con un’altalena in su e in giù, a dire il vero poco comprensibile, ma con lo scopo esplicito di contemperare le necessità di controllo della spesa, con quello di favorire l’aumento dei consumi. 
L’intervento, di quest’anno, però, rispetto a quello degli altri anni è più limitato e quasi chirurgico. In effetti, il nuovo quadro normativo prevede: 
il divieto di trasferimento di denaro contante o di libretti di deposito bancari o postali al portatore o di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi (privati o operatori economici), quando il valore oggetto di trasferimento, è complessivamente pari o superiore a 3mila euro. Questo divieto non opera quando il trasferimento avviene con l’intervento di banche, Poste italiane, istituti di moneta elettronica e istituti di pagamento; 
l’incremento del limite da 2.500 a 3mila euro per la negoziazione a pronti di mezzi di pagamento in valuta nello svolgimento dell’attività di cambiavalute; 
il mantenimento della soglia di mille euro per la rimessa di denaro (money transfer) e per l’emissione di assegni bancari e postali senza indicazione del beneficiario (ovvero con girata libera) e senza la clausola di non trasferibilità. 
Due gli interventi che dovrebbero favorire il ricorso dei consumatori a mezzi tracciabili di pagamento. Il primo consiste nell’ampliamento alle carte di credito dell’onere che incombe su imprese, esercenti al minuto e professionisti di accettare pagamenti effettuati tramite Pos. L’intervento del legislatore è all’articolo 15, comma 4 del Dl 179/2012. Tale disposizione prevede per imprese ed esercenti di accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di credito e di debito. L’obbligo (espressione utilizzata dal legislatore) non trova applicazione solo nei casi di oggettiva impossibilità tecnica. Il secondo consiste, in particolare per i pagamenti elettronici di importo contenuto (inferiori a 5 euro) nell’abbattimento delle commissioni bancarie ovvero nella riduzione delle stesse in ossequio ai principi imposti a livello di Unione europea dal regolamento 751/2015. L’adeguamento a tale normativa avverrà, per quanto riguarda le commissioni bancarie di carte di credito e di debito entro il 1° febbraio 2016 con un decreto che sarà emanato dal ministero dell’Economia. 
Fonte: Il sole 24 ore autore Benedetto Santacroce

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