La dimensione aziendale fa variare il credito d’imposta al Sud

Credito d’imposta fino al 20% per investimenti in alcune aree del Mezzogiorno realizzati nel quadriennio 2016-2019.
Il bonus, che spetta solo nel rispetto delle condizioni previste per aiuti in deroga alla disciplina comunitaria, si calcola sull’eccedenza del costo dei beni strumentali nuovi rispetto agli ammortamenti dedotti nel periodo di imposta sugli altri beni della stessa tipologia.
I destinatari 
Il comma 98 della Stabilità 2016 introduce un regime incentivante per gli acquisti (anche in leasing) di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite (articolo 107, paragrafo 3, lettera a, del Trattato Ue) delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, e in quelle delle regioni Molise, Sardegna e Abruzzo (articolo 107, paragrafo 3, lettera c, del trattato Ue), effettuati tra il 1° gennaio 2016 e il 31 dicembre 2019. Sulla parte di costo sostenuto (nel limite, per ciascun progetto di investimento, di 1,5 milioni, 5 milioni e 15 milioni, rispettivamente per piccole, medie e grandi imprese) che eccede gli ammortamenti dedotti nel periodo di imposta sulle medesime categorie di cespiti (tranne quelli oggetto del bonus) è assegnato un credito d’imposta del 20%, del 15% e del 10%, rispettivamente per piccole, medie o grandi imprese. Il tutto nei limiti e alle condizioni della Carta degli aiuti regionali Ue 2014-2020. 
Particolari regole sono previste per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, mentre nessun incentivo spetta, oltre che alle imprese in crisi, per chi opera nella siderurgia, nelle costruzioni navali, fibre sintetiche, trasporti e infrastrutture, nel settore energetico, nonché per banche, finanziarie e compagnie di assicurazione. 
Progetti di investimento 
Per usufruire della agevolazione, è necessario che gli acquisti di beni strumentali facciano parte di un progetto di investimento iniziale (articolo 2, paragrafi 49, 50 e 51, del regolamento Ue 651/2014) relativo alla installazione di macchinari, impianti e attrezzature varie in strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio.
Il credito d’imposta non è cumulabile con aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che abbiano a oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio. In assenza di espressi divieti, dovrebbe invece essere consentito usufruire del maxi ammortamento del 140% previsto sempre dalla Stabilità. 
L’accesso al regime è condizionato a una comunicazione alle Entrate, che poi autorizza l’impresa richiedente. Il credito d’imposta, che andrà riportato in Unico, è utilizzabile dall’anno di effettuazione dell’investimento solo in compensazione in F24. 
Per il calcolo rileva il costo sostenuto nell’esercizio secondo regole di competenza; se però i beni non entrano in funzione entro il secondo esercizio successivo, il credito è rideterminato escludendo il costo relativo.
Fonte: Il sole 24 ore autore Luca Gaiani

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