Novità studi di settore

In concomitanza con i modelli UNICO 2016 nella veste definitiva e con quattro mesi di anticipo rispetto all’anno scorso, ieri l’Agenzia delle Entrate ha approvato con un provvedimento i 204 modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore, avviando il processo di semplificazione degli adempimenti “dettato” dall’Atto d’indirizzo per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale per gli anni 2016-2018 del Ministro dell’Economia e delle finanze.
Come spiegato anche a mezzo comunicato stampa, è prevista l’eliminazione dell’obbligo di presentazione:
- dei modelli INE – Indicatori di normalità economica;
- del modello di comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore per i contribuenti che hanno cessato l’attività nel corso del periodo d’imposta o che si trovano in liquidazione ordinaria.
L’Agenzia – come si legge nel provvedimento – ritiene infatti che questi due adempimenti, originariamente previsti in base all’art. 1, comma 19, primo e secondo periodo della L. 296/2006 per individuare specifici indicatori di normalità economica, siano, con riferimento all’annualità di imposta 2015, non più necessari perché la finalità di rilevare la presenza di ricavi o compensi non dichiarati ovvero di rapporti di lavoro irregolare potrà essere efficacemente perseguita con l’integrazione e l’analisi delle diverse banche dati, anche dichiarative, nella disponibilità dell’Amministrazione.
Per quanto riguarda le comunicazioni dei dati rilevanti, come già evidenziato in occasione della pubblicazione delle versioni provvisorie, i modelli si riferiscono a:
- 51 studi relativi ad attività economiche del settore delle manifatture;
- 60 relativi ad attività economiche del settore dei servizi;
- 24 relativi ad attività professionali;
- 69 relativi ad attività economiche del settore del commercio.
Il comunicato dell’Agenzia ricorda che essi vanno presentati dai contribuenti soggetti agli studi di settore (e da chi è comunque tenuto, anche se escluso dall’applicazione degli studi) che nel periodo d’imposta 2015 hanno esercitato in via prevalente una delle attività economiche nei diversi settori per le quali risultano approvati, con decreto ministeriale, gli studi di settore, indicati nell’allegato 1 del provvedimento.
I modelli vanno inviati per via telematica con il modello UNICO. La trasmissione dei dati all’Agenzia delle Entrate dev’essere effettuata direttamente, attraverso Entratel o Fisconline, o tramite intermediari incaricati. I nuovi modelli contengono anche le informazioni relative ai correttivi anticrisi, individuate sulla base della metodologia presentata alla Commissione degli esperti nella seduta del 2 dicembre 2015.
Inoltre, nei quadri F e G entrano appositi campi in cui imprenditori e professionisti possono indicare la maggiorazione del 40% del costo di acquisizione di beni materiali strumentali nuovi, riconosciuta, per incentivare gli investimenti, dalla legge di stabilità per il 2016. Gli stessi quadri tengono anche conto dell’applicazione del regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità.
È inoltre semplificata la struttura del quadro F: per gli studi evoluti per il periodo d’imposta 2015 è stato accorpato il contenuto dei righi F14 e F15, come già fatto per gli studi evoluti per l’anno 2014, mentre nel quadro X è possibile rettificare il peso di alcune variabili.
Ancora, il quadro V dedicato alle cooperative a mutualità prevalente, ai soggetti che redigono il bilancio secondo i principi contabili internazionali e a coloro che rientrano nel regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e i lavoratori in mobilità nel periodo d’imposta precedente.
Entra poi un apposito quadro Z nei modelli relativi ad alcuni studi che andranno in evoluzione per il periodo d’imposta 2017: servirà per chiedere ulteriori informazioni utili ai fini dell’aggiornamento degli studi stessi.
Restando in materia, ieri l’Agenzia ha reso noto, con un altro comunicato, di aver pubblicato le statistiche dei dati degli studi di settore dichiarati dai contribuenti per gli anni 2011-2014. Grazie a un nuovo software – spiega l’Amministrazione finanziaria – è possibile conoscere per anno, macrosettore o singolo studio il numero delle posizioni, i ricavi o i compensi dichiarati e la percentuale di contribuenti congrui e non. La novità rappresenta uno dei tasselli della strategia finalizzata a incentivare la compliance attraverso una maggiore condivisione di dati e informazioni tra Fisco e cittadini.
Fonte: EUTEKNE SpA

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