Categorie in pressing per i chiarimenti

Una chance importante.
Ma per sfruttarla è necessario chiarire ancora una serie di dubbi operativi. Imprese e professionisti sottolineano la necessità di indicazioni di prassi in tempi rapidi sull’assegnazione dei beni ai soci.
Secondo Claudio Carpentieri, responsabile politiche fiscali e societarie della Cna, è necessario che l’Agenzia precisi «quali sono gli effetti dell’assegnazione sul socio assegnatario in presenza di società di persone in contabilità semplificata. In particolare quando il valore normale del patrimonio assegnato supera il valore fiscale della partecipazione, quale comportamento deve essere adottato?». In attesa di risposte ufficiali delle Entrate, la Cna ritiene che anche i beni immobili merce possano essere oggetto dell’assegnazione agevolata: «La circolare 112 del 21 maggio 1999 - ricorda Carpentieri - affermò che potevano essere oggetto di cessione anche i beni immobili alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività dell’impresa, e quindi anche i beni merce. Si ritiene quindi applicabile anche con l’attuale normativa».
Richieste di chiarimento arrivano anche da Confartigianato: «È necessario - spiega Andrea Trevisani, direttore Politiche fiscali - chiarire quali sono i possibili elementi di prova a dimostrazione del mancato utilizzo dei beni immobili nell’impresa. Ad esempio, un capannone dell’impresa nel quale, a causa della crisi, non viene più svolta l’attività produttiva può formare oggetto di assegnazione agevolata? Per evitare future contestazioni ci si domanda se sia sufficiente per dimostrare il non utilizzo la dimostrazione dei ridotti consumi di energia elettrica e delle altre utenze».
Secondo Luigi Mandolesi, delegato alla fiscalità del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (Cndcec), un altro profilo da chiarire riguarda l’eventuale cambio di qualifica degli immobili da strumentale per destinazione a strumentale per natura o a immobile-patrimonio per effetto di operazioni straordinarie, come fusioni, scissioni o conferimenti di azienda: «In questo caso - afferma Mandolesi - bisognerà precisare se tale passaggio ha carattere elusivo o meno. Così come andrebbe precisato se la disapplicazione della disciplina sulle società di comodo a seguito della presentazione di un interpello negli anni dal 2013 al 2015 possa far assumere alla società interessata natura di società operativa, che quindi comporterebbe l’applicazione dell’aliquota dell’8% e non di quella del 10,5 per cento».
I consulenti del lavoro indicano, invece, tra i profili di incertezza la valutazione del valore normale dei beni immobili: «Un parametro di riferimento può essere il valore rinvenibile nella banca dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare relativo alla zona in cui si colloca l’immobile - afferma Rosario De Luca, presidente della Fondazione studi dei consulenti del lavoro - Tale parametro oscilla tra un minimo e un massimo lasciando indecisione nell’effettiva valutazione. Per questo è consigliabile farsi supportare da un tecnico con una perizia valutativa dell’immobile e tenerla agli atti in caso di successiva verifica».
Fonte: Il sole 24 ore autori Francesca Milano Giovanni Parente

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