L’EMISSIONE A CLIENTI SENZA PARTITA IVA

Niente deleghe dai consumatori finali
Accesso all’area riservata solo dal secondo semestre per chi accetterà il servizio
Niente deleghe per la consultazione dei dati dei consumatori finali persone fisiche
Sulla copia cartacea o in pdf della fattura elettronica consegnata a mano o inviata via mail a un privato è consigliabile riportare una dicitura del tipo «copia analogica della fattura elettronica inviata allo Sdi». Il consumatore finale potrà consultare le fatture elettroniche nella sua area riservata del sito dell’Agenzia soltanto dal secondo semestre di quest’anno, dopo aver accettato il servizio di consultazione. 
L’accesso al portale «Fatture e corrispettivi» è possibile solo per i titolari di partita Iva, quindi una Onlus sprovvista di partita Iva non potrà registrare l’indirizzo telematico ma potrà ricevere le fatture elettroniche comunicando un indirizzo di posta elettronica certificata (Pec) o un codice destinatario. Sono alcuni delle risposte fornite ieri dall’agenzia delle Entrate ai quesiti sulle fatture elettroniche emesse nei confronti di consumatori finali o soggetti senza partita Iva nell’incontro promosso dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili(Cndcec). 
In particolare, le risposte hanno rimarcato come a seguito dell’interlocuzione tra Entrate e Garante della privacy per la consultazione delle fatture elettroniche da parte dei consumatori finali «non sarà possibile delegare un soggetto terzo». La consultazione sull’area riservata del sito delle Entrate sarà possibile solo dal prossimo mese di luglio
Da aprile si potrà dare l’adesione per accedere a un’area riservata sul sito delle Entrate, da cui tutti i contribuenti senza partita Iva - a partire poi dal 3 luglio - potranno leggere e scaricare le fatture veicolate tramite il Sistema di interscambio (Sdi). Una procedura proprio a tutela della privacy. 
E proprio nel corso dell’evento di ieri il direttore delle Entrate, Antonino Maggiore, ha ricordato il confronto avvenuto nelle scorse settimane con l’Authority guidata da Antonello Soro. Oltre a d aggiornare i dati sulle e-fatture pervenute (si rinvia alla scheda a lato), Maggiore ha ribadito il “doppio binario” - anticipato nell’intervista a «Il Sole 24 Ore» del 10 gennaio - su cui si muoverà l’utilizzo dei dati della fattura elettronica : da un lato la promozione della compliance anche in vista dell’approdo alla precompilata Iva e dei modelli di liquidazione, dall’altro l’utilizzo dei dati (su cui è già lavoro un tavolo tecnico) per definire «un’analisi del rischio evasione» in modo da effettuare poi « controlli sul campo sempre più mirati, selettivi e tempestivi». Inoltre il direttore ha sottolineato che «interruzioni non ce ne sono e le sonde sono in grado di rilevare anche i più piccoli rallentamenti».
Il presidente del Cndcec, Massimo Miani, ha manifestato l’auspicio che «la fase transitoria sia più breve possibile e si vada a regime, stiamo collaborando il più possibile con le Entrate, ma abbiamo parecchie segnalazioni sui portali a monte, il momento più difficile sarà da inizio febbraio». Miani ha espresso «un po’ di preoccupazione per il futuro». La paura è di «essere un po’ abbandonati dopo tanti anni di lavoro» mentre va «considerato il ruolo che abbiamo svolto e il contributo molto importante che possiamo ancora dare», ha aggiunto. Una considerazione che arriva anche sulla scia dell’allargamento delle funzioni di curatore, commissario giudiziale e liquidatore nelle procedure per le crisi di impresa ai consulenti del lavoro. 
Una rassicurazione, però, è arrivata dal vicedirettore delle Entrate, Paolo Savini, che si è detto convinto che « il percorso che stiamo intraprendendo possa ricalcare quanto avvenuto con la dichiarazione precompilata, inoltre la base dati acquisita con l’e-fattura potrà essere utile non solo all’Agenzia per i controlli ma anche ai professionisti per una consulenza sempre più mirata».
Fonte: Il sole 24 ore autore Giovanni Parente

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