La nuova direttiva UE DAC7

A partire dal 1° gennaio 2023, la direttiva UE DAC7 richiede che le piattaforme digitali come Airbnb e Booking trasmettano le informazioni fiscali sulle transazioni. Questo include informazioni sulle opzioni di pagamento come IBAN, PayPal, carte virtuali e conti esteri, codici fiscali e dati catastali degli immobili presenti sulle loro piattaforme. La direttiva riguarda tutte le forme di alloggio, sia imprenditoriali che non, alberghiere e extralberghiere, comprese le strutture all’aperto.
Tuttavia, questo potrebbe creare problemi per gli host che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi in passato e potrebbero essere soggetti a sanzioni pesanti che vanno dal 120% al 240% per l’IRPEF e dal 240% al 480% per la cedolare secca. Inoltre, le violazioni fiscali comportano anche l’apertura di un procedimento penale.
Inoltre, la direttiva DAC7 potrebbe anche causare problemi per coloro che utilizzano metodi di pagamento non bancari come carte virtuali e conti esteri, poiché questi non saranno più anonimi. Se questi pagamenti non sono registrati in contabilità e dichiarazione dei redditi, ciò comporta pesanti sanzioni, comprese le sanzioni per gli interessi. Il termine ultimo per l’accertamento è di 7 anni e gli interessi saranno molto alti per gli evasori totali.
La nuova direttiva potrebbe causare problemi significativi per i property manager e co-host con account multiproprietario. Quando l’account è gestito da un property manager o co-host, solo il loro codice fiscale verrà comunicato al fisco per il totale del reddito generato da tutti gli immobili che gestiscono. Ad esempio, se un property manager ha generato redditi totali di un milione di euro da cinquanta immobili di proprietari diversi, rischia di essere considerato responsabile del reddito totale e di dover pagare imposte, sanzioni e interessi su questa cifra, anche se le commissioni del property manager sono solo di 200 mila euro.
Inoltre, ci saranno differenze nei redditi dichiarati se il property manager ha calcolato l’imponibile dei proprietari al netto delle proprie commissioni o se l’host ha dichiarato il proprio reddito deducendo costi non appropriati. Questo porterà l’Agenzia delle Entrate a richiedere il pagamento delle tasse sul reddito lordo e ad applicare sanzioni e interessi.

Commenti